Mini-appartamenti e sauna abusivi, maxi sequestro vicino a un ristorante

Il blitz della Finanza
Il blitz della Finanza
2 Minuti di Lettura
Giovedì 15 Ottobre 2020, 11:42

PORTO RECANATI - Nell’ambito delle attività di controllo economico del territorio, i finanzieri della Tenenza di Porto Recanati hanno notato, in una zona del lungomare della città rivierasca, nelle immediate adiacenze di un ristorante, alcuni manufatti di recente realizzazione, nascosti dalla folta vegetazione composta principalmente da canneti.

LEGGI ANCHE: Non può avvicinarsi alla ex, lo trovano incappucciato e con un cutter vicino alla casa di lei: arrestato

La presenza di attrezzature e materiali impiegati nell’edilizia e l’assenza di cartelli indicanti gli estremi delle autorizzazioni per il compimento di opere murarie hanno insospettito i componenti della pattuglia ed hanno quindi innescato l’avvio di mirati accertamenti, finalizzati ad identificare il proprietario del terreno e a verificare la regolarità o meno delle opere edili realizzate. Gli approfondimenti effettuati hanno permesso di ricostruire la situazione originaria del sito e gli abusi edilizi commessi sullo stesso.

LEGGI ANCHE: Coronavirus, i nuovi positivi oggi nelle Marche sono 140, ma con meno tamponi di ieri. Le aree più colpite /La mappa del contagio in tempo reale

È scattata, quindi, la denuncia all’Autorità giudiziaria a carico del ristoratore, risultato avere in locazione l’area, che si estende per circa 20.000 metri quadrati, sulla quale sono stati individuati 18 manufatti abusivi in muratura e prefabbricati - tra cui alcuni mini-appartamenti, un locale adibito a sauna e altre unità adibite a deposito, per complessivi 1.230 metri cubi circa - nonché rinvenuti materiali edili vari.

Le costruzioni, peraltro, sono risultate realizzate in un’area sottoposta a vincoli paesaggistici e per di più collocata in zona sismica. Al termine delle indagini, i finanzieri hanno dato esecuzione al decreto di sequestro preventivo delle opere abusive, emesso dal GipGiovanni Maria Manzoni su richiesta del procuratore Giovanni Giorgio.

© RIPRODUZIONE RISERVATA