Mamma Elisa e papà Gianluca uccisi
da balordo già arrestato con 225 kg di droga

Le auto distrutte dopo lo scontro
Le auto distrutte dopo lo scontro
di Daniel Fermanelli
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Lunedì 4 Marzo 2019, 03:15

PORTO RECANATI - L’Audi A6 lanciata ad alta velocità in piena notte lungo la statale, in un tratto che conta innumerevoli incidenti, il salto di corsia e lo schianto frontale contro una Peugeot 2008 su cui viaggiavano un uomo, una donna e due bambini. È l’epilogo della folle corsa di un giovane marocchino che lascia sull’asfalto due persone morte e cinque feriti. L’incidente choc è avvenuto a Porto Recanati, tra sabato e domenica, attorno a mezzanotte e mezza, non lontano dal bivio Regina. 
Al volante della supercar Marouane Farah, 34 anni, residente a Monte San Giusto: era uscito dai domiciliari da qualche settimana, e aveva l’obbligo di firma, in seguito all’arresto avvenuto ad aprile dello scorso anno in una maxi operazione antidroga che aveva portato al sequestro di ben 225 chili di hashish. Per i carabinieri, che avevano fatto scattare le manette ai suoi polsi, era uno dei personaggi di spicco dello spaccio locale. Tre anni prima era stato trovato in possesso di un altro quantitativo di droga e aveva patteggiato dodici mesi di reclusione, potendo però godere della sospensione della pena. 

 

Farah, che viaggiava insieme a due connazionali, ha invaso la corsia opposta, andando a scontrarsi con la Peugeout. È stato arrestato per plurimo omicidio stradale aggravato, lesioni stradali aggravate e detenzione di droga. Perché nella sua abitazione ieri la polizia ha trovato un panetto di hashish, a dimostrazione che evidentemente, di cambiare vita, proprio non aveva intenzione. Il quadro accusatorio è pesantissimo: la polstrada ha accertato che guidava l’Audi sotto l’effetto di alcol e droga, e a velocità elevata. Come se non bastasse, l’auto era priva di copertura assicurativa. 
La folle serata del marocchino è costata la vita a Gianluca Carotti, 47 anni e alla compagna Elisa Del Vicario, 40, entrambi di Castelfidardo. In gravi condizioni i rispettivi figli, una bambina di 10 anni e un bimbo 8 anni, avuti da precedenti matrimoni. Per entrambi la prognosi è riservata, ma a preoccupare sono soprattutto le condizioni della piccola, che come si legge in un bollettino dell’Azienda ospedaliera universitaria dell’ospedale di Ancona, «è in coma farmacologico, necessita di supporto respiratorio e di monitoraggio intensivo». Il bambino invece ha riportato «un grave politrauma con interessamento del capo. È sveglio ma necessita di monitoraggio intensivo». 
La dinamica dell’incidente è al vaglio della polizia stradale; le indagini sono coordinate dal pm Enrico Riccioni. Nel frontale la Peugeot - che si è ribaltata su un fianco ed è finita di traverso contro la recinzione di una casa - ha impattato su una terza auto, una Ford Kuga, sulla quale viaggiavano due amici della coppia fidardense, rimasti fortunatamente illesi. Insieme erano stati a una festa di Carnevale e stavano facendo ritorno a casa.
Il destino non ha invece lasciato scampo a Gianluca ed Elisa, morti sul colpo. I due bambini sono stati estratti vivi dalle lamiere grazie all’intervento dei vigili del fuoco del distaccamento di Civitanova e poi trasportati in ambulanza all’ospedale Salesi di Ancona. Una tragedia che ha sconvolto due province e i cui contorni sono ancora da delineare completamente. Stando infatti ad alcune testimonianze, l’Audi A6 con a bordo i tre marocchini, dieci minuti prima del terribile schianto, si era allontanata da un parcheggio a Porto Recanati e avrebbe danneggiato alcune automobili in sosta (ma gli investigatori stanno cercando ancora conferme). Poi la folle corsa conclusa con lo schianto frontale con la Peugeot. 
I carabinieri stanno indagando su alcuni furti messi a segno nella zona proprio nella notte tra sabato e domenica ma non sono emersi elementi che possano far collegare gli episodi con i tre occupanti della macchina. Marouane Farah e i suoi due amici El Mehdi Laraichi, 23 anni e Brahim Laraichi, 25 anni, sono ricoverati all’ospedale di Civitanova. Le lesioni più gravi le ha riportate il conducente dell’auto (piantonato dalla polizia in una stanza del pronto soccorso), che comunque nella giornata di oggi dovrebbe essere dimesso. Solo lievi escoriazioni per gli altri due. 
Ieri pomeriggio sulla tragedia il vicepremier e ministro degli Interni Salvini ha scritto un post su Facebook: «Una preghiera per questa mamma e questo papà, un pensiero ai loro bimbi. Solo schifo per l’assassino».
 

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