Porto Recanati, il River Village rischia
il taglio dell'acqua e l'ordinanza di sgombero

Porto Recanati, il River Village rischia il taglio dell'acqua e l'ordinanza di sgombero
di Emanuela Addario
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Martedì 2 Luglio 2019, 07:09 - Ultimo aggiornamento: 10:27
PORTO RECANATI - River Village a rischio di distacco della fornitura del servizio idrico. Ieri era l’ultimo giorno concesso di proroga dalla società fornitrice del servizio, la Astea, per saldare il pagamento dell’ultima fornitura pari a circa 4 mila euro. Eppure i condomini, almeno una parte di loro, sembra ancora non abbiano saldato il debito; e la situazione è causa di tensione tra i residenti che hanno pagato la loro quota e che potrebbero vedersi chiudere i rubinetti per colpa di chi invece non lo ha fatto. 
Il sindaco Roberto Mozzicafreddo, in stretto contatto con i responsabili della società provava mediare, perché in caso di sospensione del servizio, si vedrebbe costretto ad emettere un’ordinanza di sgombero per mancanza dei requisiti necessari per l’abitabilità.
 
Il condominio di via Salvo d’Acquisto ha un debito complessivo pari a 30 mila euro di arretrati per la fornitura dell’acqua, allacciata a un contatore unico. Il presidente di Astea Fabio Marchetti, pur essendo disponibile ad una trattativa, ha dovuto fissare dei paletti e imporre un piano di rientro del debito pregresso. L’Astea è già pronta a mandare i propri tecnici a staccare l’erogazione del servizio prima per alcuni giorni e successivamente in via definitiva. 
È una situazione delicata, ma si tratta anche in questo caso di un condominio privato e l’amministrazione non può far altro, in caso di necessità, che ordinare lo sgombero - spiega Mozzicafreddo -. Siamo in stretto contatto con Astea che fino ad oggi ha dimostrato massima disponibilità. È chiaro che il fatto che ci sia un contatore unico non fa che penalizzare quelle poche famiglie che hanno invece puntualmente pagato. Auspico in una soluzione bonaria e nel pagamento di quanto dovuto. In caso contrario non potrò far altro che applicare la normativa». 
Non è la prima volta che il condominio rischia il distacco della fornitura. Da mesi si susseguono contattia tra amministratore del cndominio e società per arrivare a un piano di rientro solubile. Ad oggi, però, è un nulla di fatto. 
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