Porto Recanati, il pusher a "reddito zero"
aveva due case, un bar e tre conti correnti

Porto Recanati, il pusher a "reddito zero" aveva due case, un bar e tre conti correnti
di Benedetta Lombo
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Sabato 12 Ottobre 2019, 06:20

PORTO RECANATI - Con i soldi dello spaccio aveva comprato due appartamenti arredati con finiture e arredi di pregio, un posto auto, aveva aperto tre conti correnti e una società con cui gestiva un bar con la moglie. È stato tutto sequestrato e a breve sarà confiscato. Il valore commerciale del patrimonio supera i 100.000 euro, a fronte di dichiarazioni dei redditi prossime allo zero.

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Oltre a questa misura di prevenzione patrimoniale, il Tribunale di Ancona ha disposto anche una misura di prevenzione personale che il pusher, Abdel Monumain Safhi, sconterà appena uscirà dal carcere di Montacuto. Si tratta di uno dei primi provvedimenti adottati in provincia ed è frutto di un’attività interforze che ha visto convergere gli sforzi investigativi di polizia, carabinieri e guardia di finanza.
 
Ieri mattina i particolari dell’attività sono stati illustrati in una conferenza congiunta dai comandanti delle sezioni coinvolte: il capo della Squadra mobile, il commissario capo Maria Raffaella Abbate, insieme al primo dirigente Andrea Innocenzi, il comandante della Compagnia carabinieri di Civitanova, il capitano Massimo Amicucci, e il comandante del Gico (Gruppo d’investigazione sulla criminalità organizzata) della guardia di finanza di Ancona, il tenente colonnello Pierfrancesco Bertini. L’indagine era partita l’1 luglio 2018 a seguito della morte per overdose di una 28enne maceratese, Tamara Giorgetti. Gli uomini della Squadra mobile avevano avviato un’articolata attività investigativa per risalire all’identità degli spacciatori che avevano ceduto l’eroina alla ragazza ed erano arrivati a quattro stranieri dediti in modo professionale allo spaccio di eroina e cocaina. Tre di loro furono arrestati ad aprile (il quarto è finito in manette la scorsa settimana, ndr) e tra questi c’era Abdel Monumain Safhi, marocchino di 47 anni. Nel corso dell’operazione gli agenti gli trovarono in casa, in un appartamento al River Village di Porto Recanati, 9.750 euro in contanti, mentre droga e un bilancino di precisione erano stati buttati dal marocchino nel water ma erano rimasti incastrati nel tubo di scarico. Tutti quei soldi, l’appartamento ristrutturato con finiture di pregio, controsoffittature, infissi di qualità, tapparelle elettriche e mobili di valore, avevano insospettito gli agenti. Gli accertamenti si sono incrociati con l’attività avviata dai carabinieri e hanno coinvolto i finanzieri del Gico che hanno dato il là a una puntuale verifica finanziaria. Ne è emersa una vera e propria radiografia patrimoniale del marocchino: arrivato in Italia nel 2008 aveva lavorato come muratore per un paio di anni, poi dal 2010 al 2017 aveva gestito un minimarket con la compagna, poi a inizio di quest’anno aveva aperto una Srl, la Shaker srl, con la quale aveva preso in gestione il bar del River Village. Nonostante dichiarazioni dei redditi prossime allo zero in poco tempo aveva acquistato due appartamenti, un posto auto, avviato un’attività commerciale e aperto tre conti correnti per un valore di 14.000 euro. Sulla scorta di questi accertamenti il questore Antonio Pignataro ha avanzato al Tribunale di Ancona (competente per materia) la proposta per la misura di prevenzione sia personale sia patrimoniale che il Tribunale ha accolto. Così martedì scorso i conti sono stati bloccati, confiscati insieme ai due appartamenti e al posto auto, le quote e l’intero patrimonio aziendale della srl sono state sequestrate ed è stato nominato un amministratore che gestirà l’intero patrimonio.

Questo per quanto riguarda la misura di prevenzione patrimoniale. Per quanto riguarda la misura personale della sorveglianza speciale, questa diventerà esecutiva appena il marocchino uscirà dal carcere di Montacuto. Da allora, per tre anni, avrà una serie di prescrizioni che dovrà rispettare, come non uscire di casa prima delle 7 e non rientrare dopo le 22.30, non dovrà allontanarsi da Porto Recanati, non dovrà frequentare persone che hanno precedenti penali né locali frequentati da persone con precedenti.

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