Calci e pugni nella movida del centro: si chiude il cerchio sui responsabili delle risse

Porto Recanati, calci e pugni nella movida del centro: si chiude il cerchio sui responsabili delle risse
Porto Recanati, calci e pugni nella movida del centro: si chiude il cerchio sui responsabili delle risse
di Giulia Sancricca
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Venerdì 18 Giugno 2021, 08:20 - Ultimo aggiornamento: 08:34

PORTO RECANATI - Si chiude il cerchio sugli autori delle risse che nelle ultime settimane hanno causato problemi a Porto Recanati. Le indagini, portate avanti dai carabinieri, hanno portato ad individuare i soggetti coinvolti ed ora la vicenda finirà in mano alla Procura per eventuali provvedimenti. La città tira così un sospiro di sollievo dopo i fatti che, di recente, hanno interessato il centro di Porto Recanati con piazza Brancondi che era diventata lo scenario di calci, pugni e sedie volanti. I video delle risse, infatti, avevano fatto il giro del web e sin da subito i militari dell’Arma di Porto Recanati si erano messi in moto per individuarne gli autori. 

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L’episodio

Un altro episodio si è verificato domenica scorsa quando, passata la mezzanotte, un gruppo di giovani che voleva bere non si è fermato davanti al diniego del barista: si sono serviti da soli, sferrando un pugno al commerciante.

Il primo cittadino era intervenuto da subito, facendo appello al comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica, tanto che subito erano stati rafforzati i controlli sulla movida. A questo si era aggiunta l’ordinanza comunale per vietare, da una determinata ora, la vendita di alcolici e di bevande in bottiglie di vetro ed il gioco del pallone per le strade della città. Inutile dire che la “movida violenta” sia stata anche un motivo di dibattito politico, soprattutto in vista delle prossime elezioni amministrative. Ma ora, come detto, le indagini delle forze dell’ordine sono arrivate a una svolta. 

La richiesta 

I cittadini, attraverso una petizione avviata questa settimana, chiedono che «vengano potenziati i sistemi di controllo e vigilanza nei luoghi frequentati a scopo ricreativo dalle famiglie e dai giovani». I carabinieri, infine, hanno individuato anche la coppia che, in un ristorante di Porto Recanati, aveva versato dello champagne nella ciotola del proprio cane, un cucciolo di Amstaff. A denunciare il fatto era già stata l’Associazione italiana difesa animali ed ambiente, contattata da una donna che aveva assistito alla bravata. Nei guai una coppia di Ancona, che ora rischia di essere accusata di maltrattamento di animali, reato punito con la reclusione da 3 a 18 mesi o con la multa da 5mila a 30mila euro.

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