La morte di Rosa, effettuata l’autopsia: aperta un’indagine, oggi l’ultimo saluto

La morte di Rosa, effettuata l’autopsia: aperta un’indagine, oggi l’ultimo saluto
La morte di Rosa, effettuata l’autopsia: aperta un’indagine, oggi l’ultimo saluto
di Benedetta Lombo
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Giovedì 11 Marzo 2021, 04:25

PORTO RECANATI - Morta dopo cinque anni di agonia, ieri mattina nell’obitorio dell’ospedale di Civitanova il medico legale Cristian D’Ovidio ha effettuato l’autopsia sul corpo di Rosa Castro, la 39enne dominicana che nel 2016, dopo aver dato alla luce il suo primo figlio, finì in coma e divenne tetraplegica a causa (secondo quanto accertato poi dalla Procura) di un errore effettuato durante l’espletamento delle operazioni di anestesia. Il cuore della giovane mamma - che prima di finire in coma viveva a Porto Recanati - si è spento alle prime ore del 4 febbraio scorso. 

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Ieri all’esame autoptico, durato circa un’ora e mezza, hanno partecipato i consulenti di parte, i medici legali Antonio Tombolini per l’Asur e Diego Gattari per l’anestesista (ora indagata per omicidio colposo).

Con loro c’erano anche i legali Andrea Di Buono e Lucia Iannino per i familiari di Rosa Castro e l’avvocato Manuel Formica per il medico. Prima di effettuare l’autopsia, come ormai di consuetudine in tempi di pandemia, è stato eseguito un tampone sul corpo della giovane che ha escluso che la giovane avesse contratto il Covid, poi si è proceduto all’accertamento tecnico irripetibile. Una volta eseguiti tutti i prelievi utili per le successive analisi di laboratorio la salma è stata restituita ai familiari: il marito, la mamma, la zia e il figlioletto che non ha ancora compiuto cinque anni, per consentire la celebrazione del rito funebre. Attraverso il supporto dei legali dei familiari e l’interessamento dei servizi sociali, il Comune di Civitanova ha scelto di farsi carico delle spese relative ai funerali che saranno celebrati questa mattina alle 10 nella chiesa dei Cappuccini a Civitanova Alta.


Per quanto accaduto a Rosa Castro attualmente sono in corso due procedimenti, uno penale e uno civile. Il primo, dinanzi al giudice Roberto Evangelisti per lesioni colpose gravissime a carico dell’anestesista, il secondo davanti al giudice Alessandra Canullo. Per evitare lungaggini i legali Di Buono e Iannino, infatti, avevano deciso di rinunciare alla costituzione di parte civile nel procedimento penale per intraprendere direttamente la causa civile con una richiesta di accertamento tecnico preventivo. «La legge – avevano spiegato di recente gli avvocati - prevede che il giudizio si chiuda in sei mesi, sono passati due anni». A dicembre 2019 fu chiesta una provvisionale per sostenere le spese mediche per Rosa ma fu negata, poi l’udienza è slittata al prossimo luglio.

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