Mini appartamenti abusivi demoliti, ristoratore ha patteggiato sei mesi

La Guardia di Finanza
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di Benedetta Lombo
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Mercoledì 28 Luglio 2021, 09:55

PORTO RECANATI - Mini appartamenti, una sauna e altri manufatti edilizi edificati abusivamente abbattuti. Il responsabile, un ristoratore che aveva in locazione l’area ha patteggiato la pena e i finanzieri hanno rimosso i sigilli. Era lo scorso ottobre quando i finanzieri della Tenenza di Porto Recanati guidata dal luogotenente Diego Crovace, durante un controllo del litorale, avevano notato nella zona del lungomare della città rivierasca, nelle immediate adiacenze di un ristorante, alcuni manufatti di recente realizzazione, nascosti dalla folta vegetazione composta principalmente da canneti. 
  
La presenza di attrezzature e materiali impiegati nell’edilizia e l’assenza di cartelli indicanti gli estremi delle autorizzazioni per il compimento di opere murarie aveva insospettito i militari delle Fiamme gialle che decisero di effettuare controlli mirati per verificare la regolarità o meno di quei lavori. All’esito degli accertamenti svolti, però, i finanzieri ritennero che quei lavori erano frutto di abusi edilizi commessi tra l’altro su un’area soggetta a vincolo paesaggistico e collocata in zona sismica. Nello specifico erano stati realizzati 18 manufatti abusivi in muratura e prefabbricati, tra cui alcuni mini appartamenti, un locale adibito a sauna e altre unità adibite a deposito.
 
I risultati dell’indagine condotta dai finanzieri portarono l’allora procuratore capo Giovanni Giorgio, che aveva coordinato l’attività investigativa, a chiedere al gip il sequestro preventivo dell’area.

La richiesta fu condivisa dal giudice Giovanni Maria Manzoni che il 20 otttobre 2020 emise il decreto di sequestro di tutta l’area (circa 1.230 metri cubi). A seguito del provvedimento, l’autore degli abusi edilizi si era adoperato per abbattere quanto i edificato illegalmente, chiedendo al magistrato inquirente la possibilità di accesso all’area sottoposta a sequestro, per rimuovere i manufatti. In pochi mesi, come constatato dalle Fiamme Gialle con la collaborazione dell’Ufficio Urbanistica del Comune di Porto Recanti, è stato ripristinato lo stato originario dei luoghi restituendo all’area interessata l’originario aspetto.

Il tutto è avvenuto in tempi brevi, evitando lungaggini giudiziarie e scongiurando il perdurare di uno stato di abbandono di una vasta area collocata in una delle zone più belle del litorale marchigiano. Dopo il ripristino dell’area, il legale difensore dell’uomo, l’avvocato Piergiorgio Moretti, ha di recente avanzato richiesta di patteggiamento concordando con la Procura la pena di sei mesi di arresto, beneficiando della sospensione condizionale, a fronte della quale il gip di Macerata ha disposto il dissequestro dell’area.  
I finanzieri hanno quindi rimosso i sigilli che delimitavano l’area ritornata ora nella disponibilità dell’utilizzatore. «La lotta ad ogni forma di illecito economico-finanziario e penale – evidenziano i rappresentanti delle Fiamme gialle - costituisce obiettivo prioritario per la Guardia di finanza, a tutela non solo delle entrate per i bilanci dello Stato e degli Enti locali, ma anche di quanti operano nella piena e completa osservanza delle leggi».
 

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