Croce Azzurra di Porto Recanati, presidente nel mirino. Lettera minatoria con insulti omofobi

Michele Tetta
Michele Tetta
di Giulia Sancricca
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Giovedì 6 Maggio 2021, 09:55

PORTO RECANATI - Ha assunto toni pesanti la diatriba che interessa la Croce Azzurra di Porto Recanati. Ieri mattina il nuovo presidente dell’associazione, Michele Tetta, ha ricevuto nella cassetta delle lettere della sua abitazione un biglietto anonimo con insulti omofobi e l’invito a dimettersi.

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Attacchi che arrivano ad un mese dall’elezione del nuovo direttivo, seguita da interventi e conferenze stampa di più parti, con l’obiettivo di esporre le diverse posizioni in merito alla situazione attuale dell’associazione, che vive gravi difficoltà economiche.

La querelle ha interessato l’ex presidente, Orietta Zazzetta, gli ex dipendenti oggi acquisiti dalla Croce Gialla di Recanati e dalla Croce Rossa di Potenza Picena, e l’attuale presidente Michele Tetta che ha voluto ribadire, tramite una diretta Facebook, la volontà di continuare ad impegnarsi per il bene dell’associazione. 


«Oggi che è prevista una legge contro l’omofobia - esordisce -, io ho ricevuto questi attacchi in cui mi si chiede anche di dimettermi prima che sia troppo tardi. Sono gesti che non mi fanno paura e se c’è chi non sostiene la mia presidenza io sono pronto a dimettermi anche subito, l’importante è che non si faccia morire l’associazione». La questione della Croce Azzurra è finita più volte sui giornali ed è anche per questo che Tetta ha chiarito: «Sarà la mia ultima diretta, perché voglio chiudere il botta e risposta sulla stampa. Ho incontrato gli ex dipendenti e qualche volontario e parlerò con tutti loro per trovare un punto di incontro. La riunione, inizialmente prevista domani (oggi, ndr), è stata rinviato a data da destinarsi. Non è giusto che i nostri problemi vengano dati in pasto ai giornali, ma dobbiamo risolverli internamente».

Secondo Tetta ci sarebbe addirittura chi auspica la chiusura della Croce Azzurra. E in tal senso il presidente è categorico: «Sono disponibile al confronto - dice -, di certo non faccio il presidente per un mio tornaconto. I miei obiettivi sono solo quelli di restituire a Porto Recanati il servizio del 118 e che la Croce Azzurra non venga chiusa. Se ad oggi siamo ancora qui - prosegue - è grazie a coloro che insieme a me credono in questa battaglia».

Quindi l’invito ai cittadini a partecipare al sostegno dell’associazione per il bene della città: «Io non voglio essere il presidente di rappresentanza - confida -, ma quello di una realtà che possa tornare ad essere della città e dei portorecanatesi. La nostra storia non può finire qui, ognuno può contribuire a salvare la Croce Azzurra». Intanto l’Asur ha inviato al presidente una missiva per annunciare che il sopralluogo nella nuova sede di via Bocci è in programma domani mattina. La visita servirà all’azienda sanitaria per capire se i locali sono a norma e valutare l’eventuale ripresa del servizio del 118 da parte dell’associazione.

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