Sos allagamenti all’Hotel House di Porto Recanati, il sindaco Michelini: «Timori per l’estate»

Sos allagamenti all’Hotel House, Michelini: «Timori per l’estate»
Sos allagamenti all’Hotel House, Michelini: «Timori per l’estate»
di Giulia Sancricca
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Domenica 14 Maggio 2023, 04:45 - Ultimo aggiornamento: 22:03

PORTO RECANATI - Un grande androne allagato. Materassi e mobili che galleggiano. Il rischio di dover chiudere di nuovo i rubinetti su oltre 400 appartamenti con circa duemila persone. La preoccupazione per le condizioni igienico-sanitarie dei condomini, soprattutto dei più piccoli. Se emergenza è una circostanza imprevista in cui è necessario intervenire tempestivamente, quella all’Hotel House è ormai diventata una triste consuetudine.

 

Gli allagamenti nei locali delle pompe che gestiscono gli scarichi sono all’ordine del giorno. Basta qualche ora in più di pioggia - insieme alle fogne che necessitano di essere spurgate - a far riemergere le acque nere in superficie. Acque che - in base alla gravità degli allagamenti - arrivano a risalire fino ai rubinetti dei primi piani. Era successo due settimane fa, ed è successo ancora. Senza contare tutti i precedenti. «E continuerà così - ribadisce il sindaco Andrea Michelini - se nessuno interverrà per trovare una soluzione all’intero caso Hotel House». Quello delle fogne è infatti solo la punta di un iceberg che manifesta tutta la sua grandezza ogni volta che sotto al palazzone multietnico si ritrovano i rappresentanti del Comune, Protezione civile, Croce Rossa, polizia municipale, Ast, chiamati a intervenire quando la situazione oltrepassa il limite. 

«Noi interveniamo nell’immediato - rimarca il sindaco -, ma sappiamo che il problema è destinato a continuare se non si farà qualcosa». E allora rilancia l’appello. «È dal 27 settembre scorso (giorno in cui l’amministratrice di condominio Ilaria Soricetti, ora in regime di prorogatio, ha rassegnato le dimissioni) che auspico un tavolo convocando prefettura, questura, presidente del Tribunale di Macerata e il governatore Francesco Acquaroli.

L’ultimo sollecito è stato fatto venerdì mattina e nel pomeriggio, con le piogge, è arrivato puntuale un altro allagamento. Ma non ho mai ricevuto una risposta». Perché per il primo cittadino, oltre a essere «un condominio privato su cui il Comune può fare ben poco, è anche un piccolo borgo in verticale con duemila persone, la cui situazione non può essere accollata all’amministrazione comunale».

Così elenca tutti i problemi a cui si dovrebbe far fronte: «Gli scarichi, il servizio idrico, il sistema antincendio, gli ascensori. Ma come si può intervenire senza un amministratore e senza il pagamento della maggior parte delle quote condominiali?». Ecco allora che tra le ipotesi spunta quella della dichiarazione di inagibilità del condominio e dell’evacuazione. «La dichiarazione di inagibilità del palazzo per motivi sanitari, da parte mia, possibile per ordinanza sindacale, creerebbe una emergenza di gravità superiore. Il tavolo che continuo ad auspicare è anche per chiedere alle istituzioni di rappresentare la situazione al Ministero dell’interno così che, a fronte di qualsiasi presa di posizione, ci siano interventi programmati da attuare». 

Ma il tempo stringe e la situazione potrebbe degenerare con l’arrivo dell’estate. «Finora le temperature sono ancora buone - aggiunge Michelini - ma cosa può succedere con l’arrivo del caldo? Si tratta di un problema che, se non risolto, potrebbe mettere a repentaglio la salute pubbliche. Tutte le azioni che il Comune sta mettendo in campo vengono fatte in somma urgenza, vista la proprietà privata del condominio. Ma questa situazione non può andare avanti così e a lungo». 

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