PORTO RECANATI «Cinque mesi senza stipendio e senza tredicesima, continuiamo a lavorare in una situazione di grave disagio. Non lasciateci soli». È l’appello accorato di alcuni dipendenti della Croce Azzurra di Porto Recanati che hanno deciso di denunciare la situazione in cui si trovano a lavorare. La passione e la dedizione con cui svolgono il proprio lavoro sono minate dalle difficoltà che denunciano: «Guidiamo mezzi non sempre efficienti - scrivono -. La nostra sede è in condizioni obsolete ed è carente sotto più punti di vista».
«Lavoriamo da più di cinque mesi senza stipendio - proseguono - e senza aver preso la tredicesima mensilità, nonostante il fatturato dell’associazione derivi per l’80% da convenzioni con enti pubblici».
Consapevoli che il lavoro che hanno scelto non sia facile, il gruppo di dipendenti scrive: «Svolgiamo, H24 e per tutto l’anno, servizi di emergenza sanitaria per il 118; trasporti in convenzione con il Comune di Porto Recanati; trasporti con le ambulanze, con i pulmini per i disabili e con il taxi sanitario per i cittadini. Compiti che ora richiedono sforzi maggiori a causa della pandemia. Abbiamo scelto noi di operare ogni giorno in prima linea e di farlo ogni giorno con passione e dedizione, ma non abbiamo scelto di farlo in queste condizioni».
A placare gli animi è, però, la presidente della Croce Azzurra di Porto Recanati, Orietta Zazzetta, la quale ammette che l’associazione ha avuto problemi economici, ma annuncia che ora è tutto a posto: «Abbiamo risolto - dice - . Avevamo problemi di liquidità, ma questo problema è stato superato, liquiderò gli stipendi lunedì. La situazione sta rientrando - tranquillizza - e ho già avvisato i dipendenti. Per quanto riguarda la manutenzione dei mezzi - conclude - è tutto a posto, non ci sono problemi».