Progetto da 8 milioni contro il caporalato, polemica a Porto Recanati. Michelini: «Fenomeno da non sottovalutare»

Progetto da 8 milioni contro il caporalato, polemica a Porto Recanati. Michelini: «Fenomeno da non sottovalutare». Il sindaco Michelini
Progetto da 8 milioni contro il caporalato, polemica a Porto Recanati. Michelini: «Fenomeno da non sottovalutare». Il sindaco Michelini
di Riccardo Antonelli
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Venerdì 6 Gennaio 2023, 03:20

PORTO RECANATI - Affrontare le problematiche in tempo e non negare l’esistenza di fenomeni come quello del caporalato e dello sfruttamento lavorativo in generale. Il sindaco di Porto Recanati Andrea Michelini replica così al Centrodestra Unito in merito «ai finanziamenti sul progetto di edilizia connessa al caporalato». Tutto nasce da un’interrogazione del gruppo di minoranza con cui si chiedono delucidazioni in merito a un «contributo governativo di quasi 8 milioni di euro che rischia di accomunare Porto Recanati a realtà ben diverse e lontane».  
«Il caporalato e lo sfruttamento lavorativo in generale costituiscono per definizione un fenomeno “sommerso”, invisibile, che viaggia in parallelo con l’illegalità – spiega Michelini -. Anche nei nostri territori abbiamo la necessità e la responsabilità di farlo emergere. Pertanto, vogliamo sottolineare come abbia del paradossale richiederci evidenza dei numeri di un fenomeno tipicamente invisibile, che sarà possibile rilevare solo agendo attraverso la sua emersione e la sua piena legalizzazione. Allo stesso tempo un gruppo, oggi di minoranza, che ha governato la città di Porto Recanati per più di venti anni, dovrebbe avere piena contezza dei fenomeni che si sviluppano nel nostro territorio».

Il parallelo con la Campania

Il primo cittadino sottolinea alcuni aspetti. «Non ci sono tende nei campi, è vero, ma se il problema non si vede ad occhio nudo ciò non significa che non esista – conferma Michelini - “Cosa abbiamo in comune noi con le baraccopoli di Puglia e Campania che vediamo sui media?”, si chiedono le consigliere Ubaldi e Sabbatini. La particolarità del territorio portorecanatese riguarda la presenza di un grande numero di immigrati che, arrivati nel Maceratese per lavoro, si sistemano temporaneamente all’Hotel House e dintorni, anche come ospiti di altri connazionali e spesso in condizioni igienico sanitarie non idonee. Inoltre, questi lavoratori non necessariamente vengono impiegati nelle campagne portorecanatesi, ma succede che operino e purtroppo vengano sfruttati in quelle immediatamente vicine.

L’investimento del Pnrr nasce per dare una risposta concreta a queste situazioni». Intervenire in tempo e farlo in collaborazione con le altre realtà dell’area.

Il territorio coinvolto

«Il progetto vede coinvolte amministrazioni comunali limitrofe, interessando un territorio molto ampio e prevedendo collaborazioni interistituzionali - dice ancora Michelini -. Il vero rischio che avremmo potuto correre non è quello di essere accomunati ad altre realtà in condizioni estremamente più gravi, bensì quello di non avere la lucidità di saper cogliere palesi segnali già esistenti e di lasciare che il fenomeno del caporalato proliferi. Nascondere la testa sotto la sabbia e non far emergere alcuni deleteri fenomeni per il semplice fatto di voler tutelare “l’immagine turistica della città” è un atteggiamento che non può appartenerci così come non ci appartiene e non condividiamo il tono e il linguaggio usato dalle minoranze nell’interrogazione avanzata in quanto palesemente marcati da una mancanza di sensibilità e caratterizzati da un negazionismo tipico di chi invece di affrontare le problematiche, preferisce negare l’esistenza delle stesse». 

La risposta


Infine la puntualizzazione: «Ricordiamo alla minoranza che in uno Stato di diritto la concessione di finanziamenti avviene attraverso procedure di evidenza pubblica, che premiano la progettualità, l’attinenza e il merito delle proposte. Proprio per questo motivo, la proposta da essa avanzata di destinare il finanziamento ad altre finalità, oltre ad essere inopportuna, denota una palese ignoranza in materia di gestione e conseguente utilizzo di fondi che, essendo vincolati, in nessun modo potrebbero essere usati per altri scopi. Parimenti, l’osservazione avanzata sulla teoria che l’ottenimento di tale finanziamento potrebbe compromettere in qualche modo la possibilità di essere destinatari in futuro di ulteriori finanziamenti per altre fattispecie di esigenze, appare semplicemente tipica di chi, più che avanzare una critica costruttiva, sembra quasi disturbato nel constatare che un progetto serio, con una finalità nobile, possa essere adeguatamente finanziato e pertanto la butta in una sterile caciara».

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