Bambino rischia di annegare, Pandolfi: «L'ho salvato in extremis»

Porto Recanati, bambino rischia di annegare, Pandolfi: «L'ho salvato in extremis»
Porto Recanati, bambino rischia di annegare, Pandolfi: «L'ho salvato in extremis»
di Luca Muscolini
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Lunedì 29 Giugno 2020, 10:23

PORTO RECANATI - Il bambino maceratese in vacanza con i nonni a Porto Recanati deve ringraziare la prontezza di riflessi del vecchio “lupo di mare” Vincenzo Pandolfi se la disavventura di cui è stato involontario protagonista è ormai rubricata nell’album dei ricordi. Poteva finire in tragedia il bagnetto pomeridiano allo chalet “La Rotonda” di Portorecanati se non fosse stato per l’esperienza di un uomo che con il mare ha vissuto sempre in simbiosi, capace di tuffarsi repentinamente in acqua per strappare dalla morte un bimbo che non finirà mai di ringraziarlo per il suo intervento risolutivo. 

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«Erano circa le 17.30 di sabato scorso e tutto sembrava filar liscio alla Rotonda, lo chalet gestito da mio figlio Daniel (indimenticato portiere di blasonate squadre del territorio, fra cui la Settempeda nella lontana stagione 2012-13, ndr) – racconta Vincenzo -. Io ero in postazione e stavo controllando la “mia” metà di spiaggia e mio figlio l’altra, dato che spaziamo su circa 140 metri di litorale. Ad un tratto mi sono accorto che un bimbo era finito a testa in giù a circa 4-5 metri dalla riva. Mi sono precipitato fra le onde e sono riuscito a divincolare il bambino dalla ciambellina per i piedi che lo aveva ribaltato. Per fortuna non ho perso il contatto con il corpo in acqua, ho preso il bambino fra le braccia, l’ho riportato a riva, gli ho praticato le manovre per la respirazione ed in breve ha ripreso conoscenza»
 
«Il salvataggio è stato difficile perché nessuno dei bagnanti si era accorto di nulla ed i nonni erano sotto l’ombrellone, anch’essi ignari del dramma che si stava consumando. Il ragazzino non aveva emesso un urlo ed era arrivato al limite. Siamo stati davvero fortunati». Vincenzo non è nuovo ad imprese del genere. «Ho 62 anni, ho fatto anche il pescatore e da 48 anni ho il brevetto di salvataggio – ricorda l’esperto “baywatch” portorecanatese in spiaggia dal 1972 –, il bambino maceratese è il 38° che salvo». 

La soddisfazione
«È stata una gioia immensa, il suo abbraccio forte e sincero mi ha commosso - prosegue Pandolfi -, anche ieri mattina è tornato ad abbracciarmi e ringraziarmi. Sono stato gratificato anche dalle congratulazioni sincere degli altri bagnanti che solo a salvataggio riuscito hanno capito ciò che era successo. Bisogna stare sempre con gli occhi aperti. Tre anni fa ho tolto dai guai un ragazzo di Sambucheto vittima di una congestione, ma l’anno prossimo mi scade il brevetto, non so se lo prolungherò». 

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