PIEVE TORINA - Due famiglie di Pieve Torina che dovrebbero rientrare nella loro casa dopo il terremoto, attendono da gennaio l’allaccio della corrente. La loro casa è ormai pronta dopo essere stata demolita per i danni del terremoto e ricostruita. Hanno tinteggiato le pareti, tolto la polvere e portato i mobili nelle loro due abitazioni, parte dello stesso edificio, chiamato i gestori, per il metano è bastata una settimana e lo hanno allacciato, per la corrente tutto resta fermo. Nel frattempo restano a vivere nelle Sae.
«Abbiamo chiesto di riagganciare il contatore alla rete elettrica, l’edificio è stato demolito e ricostruito - racconta uno dei proprietari -. Abbiamo inviato via posta elettronica certificata tutti i documenti richiesti, ma ancora non si muove niente.
Cosa si dovrebbe fare
«Andrebbe effettuato il riallaccio aereo del contatore - spiega ancora uno dei proprietari - e ci vorrà del tempo. Se il gestore non ci risponde entro breve tempo, rischiamo che nemmeno per l’inizio dell’estate sarà possibile rientrare a casa nostra. Abbiamo già portato i mobili ed è tutto pronto, il metano dopo una settimana che abbiamo chiamato è arrivata la ditta ed ha allacciato il contatore. Non ci spieghiamo perché non si riesca a fare altrettanto per l’energia elettrica, è assurdo. Non si può vivere in una casa senza corrente. Chiediamo di fare presto: vogliamo tornare a casa nostra».
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