Sisma, lo sfogo di 2 ristoratrici
«Lo Stato ci deve 150mila euro»

Lo staff
Lo staff
di Benedetta Lombo
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Venerdì 5 Maggio 2017, 11:22
PIEVE TORINA - Dopo il terremoto non sono scappate, sono rimaste a Pieve Torina a dare da mangiare ai vigili del fuoco impegnati nei servizi sul territorio martoriato dalle scosse, ma ora sono state abbandonate a loro stesse. Silvia e Serena Fronzi, titolari del ristorante Il Vecchio Molino a Casavecchia di Pieve Torina, hanno finito tutta la liquidità e, sommerse dai debiti, attendono che lo Stato dia loro i soldi promessi ma mai versati. Devono riscuotere 150.000 euro.
Esasperate, ieri, le sorelle di 33 e 26 anni, hanno sfogato tutta la loro frustrazione attraverso un post pubblicato su Facebook: «Siamo le proprietarie del ristorante il vecchio Molino di Casavecchia di Pieve Torina - scrivono -, unica attività che fin dalle scosse del 26 ottobre è rimasta aperta. Siamo state contattate dai vigili del fuoco per fare la convenzione con i pasti. All’inizio facevamo avanti e indietro da Porto Potenza. Procurarsi le materie prime non è stato mai semplice. Duecento pasti giornalieri erano tanti e i soldi pian piano finivano. Per fortuna le donazioni della gente...stupende persone, se non fosse stato per loro i primi mesi non ce l’avremmo fatta perché lo Stato come sempre era assente. Ma finalmente a novembre un pagamento lo abbiamo ricevuto, quello delle prime fatture e abbiamo respirato un po’ e siamo riuscite a pagare il personale e i fornitori. Ma ora è da novembre che non riceviamo nulla. Siamo sommerse dai debiti con fornitori e anche con i nostri dipendenti che per la maggior parte è gente senza una casa che ha perso la propria attività. Abbiamo fatto anche un esposto in prefettura ma non abbiamo ricevuto risposte. Lo Stato dice che vuole aiutare le nostre zone ma così ci sta buttando in mezzo alla strada, come dobbiamo fare? Richiedere l’ennesimo prestito? I vigili del fuoco sono persone stupende. Noi siamo sempre state in prima linea per loro, a Natale, Pasqua e capodanno, con la neve, a mezzanotte, sempre insomma. È dal 26 ottobre che siamo sempre aperte per garantire loro un pasto ma qualcuno ci deve pur aiutare sennò siamo costrette solo ad abbassare le serrande. Aiutateci».
Ieri mattina Silvia, la sorella più grande ha chiamato al comando dei vigili del fuoco a Macerata. «Mi avevano detto di aver richiesto al Ministero la somma di 120.000 euro per pagare tutti i ristoratori delle province di Macerata e Ascoli i pasti consumati nel mese di dicembre, volevo sapere qual era stato l’esito ma mi hanno detto che il Ministero ha respinto la loro richiesta. Io devo ancora prendere 150.000 euro di pasti, mi hanno pagato solo il mese di novembre, mi sono indebitata con tutti, con i fornitori, con le banche, sul conto mi sono rimasti 500 euro, lavoro con 10 persone a cui non riesco neanche a pagare gli stipendi. Quando mi arriveranno i soldi, dovrò pagare anche gli interessi sulle somme che ho dovuto chiedere. Dal 15 ottobre non ho chiuso un giorno, ho 33 anni non voglio morire qui dentro».
Il post terremoto, per Silvia Fronzi «è stato gestito malissimo, così come la fase della ricostruzione. Io ho fatto di tutto per poter rimanere qui ma ora non ce la faccio più ad andare avanti. All’inizio siamo stati molto aiutati dalle persone che ci hanno mandato pasta ed altri alimenti, ma da loro, non dallo Stato. Lo Stato si è dimenticato di noi così come delle persone a cui erano state promesse le casette per aprile e che dovranno attendere fino ad agosto o delle persone che hanno passato l’inverno in camper nella neve. Vorrei che si venga a conoscenza di questo problema e che chi di dovere si metta una mano sulla coscienza». La speranza, adesso, è che vengano dati i soldi promessi e anticipati dalle due giovani sorelle dallo scorso dicembre. Grazie a loro in sette mesi, i vigili del fuoco arrivati da tutta Italia per prestare servizio nei territori colpiti dal sisma, hanno avuto sempre i pasti garantiti. Vengono da Venezia, Ravenna, Asti, Torino, Verona, da poco sono andati via i nuclei provenienti dal Molise e il 9 maggio andranno via i vigili del fuoco della Toscana.
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