L'allarme della Cgil: «Per 66mila pensionati in provincia l’assegno è sotto la soglia di povertà»

Un'anziana
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di Veronica Bucci
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Mercoledì 14 Aprile 2021, 09:41

MACERATA - Sono 107mila le prestazioni pensionistiche e assistenziali attualmente erogate dall’Inps nella provincia di Macerata e di queste oltre 60mila sono le pensioni di vecchiaia, pari al 56,5% del totale; 6mila sono le pensioni di invalidità (5,8%), quasi 22 le pensioni ai superstiti, oltre duemila le pensioni/assegni sociali (2,3%) e 15mila sono le prestazioni a invalidi civili (14,5%). 

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È quanto emerge dai dati dell’Inps sulle pensioni vigenti nel 2021 (escluse le gestioni dei lavoratori pubblici), elaborati dall’Ires Cgil Marche. Dal 2017 il numero delle pensioni complessivamente erogate nella provincia è diminuito del 2,2%, pari a poco più di 2mila prestazioni. Nello stesso periodo si è notevolmente innalzata l’età media dei percettori delle pensioni di vecchiaia. 
«Ciò è particolarmente evidente per coloro che sono stati lavoratori dipendenti - spiega Stefano Tordini, segretario provinciale di Spi Cgil - : i pensionati con meno di 65 anni di età sono appena il 14,2% del totale, mentre coloro che hanno oltre 80 anni sono passati, in cinque anni, dal 34% al 35,5%». L’importo medio delle pensioni nella provincia è di 822 euro lordi, con valori medi che variano dai 1.054 euro delle pensioni di vecchiaia ai 436 euro di pensioni e assegni sociali. L’importo medio delle pensioni di vecchiaia nella provincia è in linea con quello regionale (+19 euro mensili rispetto alla media delle Marche) ma di molto inferiore a quello nazionale (-193 euro lordi). Significativa è la differenza tra uomini e donne riguardo alla pensione di vecchiaia: se i primi percepiscono 1.310 euro lordi, le donne arrivano a 770 euro, pertanto queste ricevono mediamente 540 euro in meno ogni mese (-41,2% rispetto agli uomini). 
Ma c’è un dato su cui Tordini si sofferma: in provincia 66mila pensioni, pari al 62,1% del totale, sono inferiori a 750 euro al mese: «dunque, due pensionati su tre percepiscono un importo che non consente loro di superare la soglia della povertà.

Anche da questo punto di vista emergono notevoli differenze di genere: gli uomini con pensioni fino a 750 euro sono il 40,3%, mentre per le donne il dato schizza al 77,4%».

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