Macerata-Loreto, il Papa ai pellegrini
«Camminate e non fermatevi mai»

La messa del cardinale Menichelli (Foto Falcioni)
La messa del cardinale Menichelli (Foto Falcioni)
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Sabato 11 Giugno 2016, 21:13 - Ultimo aggiornamento: 12 Giugno, 11:07

MACERATA - «Camminate e non vi fermate mai perché la vita è un cammino». È arrivata l'attesa telefonata di Papa Francesco allo Stadio Helvia Recina di Macerata dove quasi ventimila persone hanno ascoltato con il fiato sospeso le parole del Santo Padre prima di partire verso il Santuario della Madonna di Loreto. Si è compiuto per la 38esima volta la tradizione e, è proprio il caso dirlo, il miracolo del Pellegrinaggio a piedi Macerata-Loreto.
 

 


E come ormai ogni anno Bergoglio ha fatto sentire la sua vicinanza con parole semplici, ma chiare: «non fermatevi mai perché la vita è un cammino per fare qualcosa, per costruire amicizie, una società giusta e per realizzare il Vangelo di Gesù». Più di una volta Papa Francesco ha benedetto i pellegrini riuniti allo stadio maceratese e più di una volta ha chiesto loro con umiltà: «per favore pregate per me affinché anche io possa continuare il mio cammino».

Il Santo Padre ha salutato con la solita simpatia anche il cardinale Edoardo Menichelli, che ha presieduto la santa messa di ieri sera, invitando anche lui ad «andare avanti perché tu sei ancora giovane». L'intero stadio ha poi pregato la Madonna insieme al pontefice che ha abbracciato con il pensiero e la preghiera i pellegrini promettendo di essere loro vicini durante il loro faticoso cammino verso la Santa casa. 

«Il Pellegrinaggio - ha detto Menichelli - è come la vita: di sicuro abbiamo soltanto la meta, non sappiamo chi sono i compagni di viaggio, non sappiamo cosa ci può capitare, ma trovi la forza di camminare con questa prospettiva». Il Pellegrinaggio a piedi Macerata- Loreto quest'anno ha per tema «Tu sei unico».

«Viviamo in un tempo di tentazioni di onnipotenza, sembra che le nuove scoperte della tecnologia - ha detto ancora il card. Menichelli - possano risolvere ogni inconveniente. Ci sovrasta invece la memoria della nostra fragilità, compensata dalla presenza di tanti amici. Sperimento quotidianamente che la vera malattia è l'abbraccio della solitudine, ma l'esperienza del pellegrinaggio offre la possibilità di incontrare tante persone che costituiscono tante opportunità».

«Siamo in una società ammatassata di cui - ha aggiunto - bisogna ritrovare il capo. I giovani cercano di trovare una soluzione anche attraverso il Pellegrinaggio. Purtroppo molti giovani hanno smarrito il bisogno di amare e di essere amati».

Tra gli ospiti di questa edizione, la 38/a, alcuni detenuti del carcere di Padova. «Una mattina a messa - ha raccontato uno di loro - ho sentito improvvisamente la necessità di confessarmi e fare la comunione: finalmente avevo fatto pace con il Cristo».
L'arrivo a Loreto, dopo una marcia di circa 30 km, è previsto per domani mattina. 

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