Pamela Mastropietro, la mamma:
«Sempre protetta, non doveva uscire»

La mamma di Pamela: "L'ho sempre protetta, non dovevano farla uscire da lì"
La mamma di Pamela: "L'ho sempre protetta, non dovevano farla uscire da lì"
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Giovedì 1 Febbraio 2018, 09:41 - Ultimo aggiornamento: 17:09
Un dolore così difficile da accettare che Alessandra Verni, la mamma di Pamela Mastropietro, la ragazza uccisa e fatta a pezzi nel Maceratese, fa ancora fatica a credere che i resti del corpo smembrato, riposti in due trolley nei pressi di Pollenza, siano proprio quelli della figlia. «Ho passato una vita a cercarla, non ci credo ancora, non può essere lei quella nella valigia, ma non dovevano farla scappare così, dovevano seguirla. Ora devo andare a Macerata, il mio unico pensiero è che non sia lei», avrebbe dichiarato la donna, distrutta dal dolore.




Anche gli amici di famiglia e quelli che erano cresciuti con lei, nel quartiere romano di San Giovanni, sono increduli di fronte alla notizia del ritrovamento dei resti di Pamela. Eppure, tutti sapevano dei problemi di Pamela, che andavano avanti ormai da anni, tra disagi psicologici e dipendenze da alcol e droghe. Maria, una delle sue amiche d'infanzia, ha visto Pamela allontanarsi dopo aver iniziato a frequentare uno strano giro: «Pamela era solo un po' particolare, sempre un po' pazzerella, fuori dagli schemi già da piccola ma buona, nessuno ha capito che chiedeva affetto, lo cercava ovunque in modo sbagliato. Aveva preso a frequentare giri sbagliati da un paio d'anni, quando la incontravo le dicevo di smetterla con la droga, le dicevo che se stai in certi giri o muori per un motivo o muori per un altro: cioè o ti fa secca qualcuno o ci rimani».





 
 



Tutti gli amici e conoscenti di Pamela sapevano dei suoi problemi e negli ultimi tempi facevano fatica a riconoscerla. «Non si vedeva più in giro, poi quando l'ho incontrata sull'Appia era sciupata, bianca, con lo sguardo perso», afferma un amico. Una ragazza, invece, racconta: «Mi disse che una mattina i carabinieri la trovarono distesa sulle scale della metro a piazza della Repubblica, sosteneva che qualcuno le avesse messo dentro l'alcol qualcosa». I genitori di Pamela, disperati, avevano fatto ricoverare la figlia in clinica all'inizio dello scorso ottobre, ma la ragazza era scappata; una situazione analoga con quanto accaduto nella comunità di recupero nelle Marche, che però ha avuto un epilogo ben più tragico e fatale. «Spero solo che capisca che la vita è un dono meraviglioso» - scriveva la mamma ad ottobre - «Non vuoi farti vedere neanche da te stessa, dal tuo io più profondo che chiede gioia e felicità. Soffocano i pensieri, soffoca la speranza, soffocano gli occhi per le lacrime. Ti voglio e ti vorrò sempre bene».
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