Fase 2, per magia il pronto soccorso torna a riempirsi. Il primario: «Serve buon senso»

Il dottor Emanuele Rossi
Il dottor Emanuele Rossi
di Alessandra Bastarè
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Mercoledì 6 Maggio 2020, 08:25
MACERATA - «Siamo tornati a circa l’80-85% degli accessi normali e a una media di 90-95 pazienti al giorno con numeri, prima dell’emergenza, che si aggiravano intorno ai 112-115 ingresso quotidiani». A parlare è il dottor Emanuele Rossi, primario del pronto soccorso di Macerata, che racconta come anche nel capoluogo, diventato riferimento per tutta la provincia dopo la conversione a Covid-Hospital dei nosocomi di Camerino e Civitanova, si sia già entrati nella “Fase 2” e nella cosiddetta “normalità”. 
«Stiamo tornando a un progressivo incremento degli accessi e dei flussi pre-emergenza; una situazione che abbiamo registrato non solo da lunedì ma anche nei giorni scorsi – ha spiegato il primario -. Siamo quasi tornati alla normalità con i classici accessi per traumi o dolori vari ma consideriamo che purtroppo, molto spesso, il 30-40% degli accessi riguarda problemi che in realtà non sono indifferibili. Proprio per questo l’invito è quello alla responsabilità e a rivolgersi al pronto soccorso solo per patologie urgenti». Capita infatti, come racconta il primario di Macerata, di accessi per un ginocchio dolorante o per un dolore lombare o un semplice mal di testa; tutti accessi che vanno a ritardare le prestazioni di pazienti invece “meritevoli”. 
C’è chi ancora raggiunge il pronto soccorso pur avendo sintomi da Covid nonostante questo sia sconsigliato da mesi. «Capita anche se i pazienti positivi sono diminuiti drasticamente – ha sottolineato Rossi -. Nei casi in cui si presentano sintomatologie febbrili, i pazienti vengono tenuti all’esterno del pronto soccorso, sottoposti a tampone e valutati in modo analitico; anche in caso di tampone negativo ma con presenza di sintomi, se ci sono dubbi da parte di noi professionisti, teniamo il soggetto in osservazione nel cosiddetto percorso “sporco” per evitare il rischio di contagio». Il pronto soccorso del capoluogo, fin dall’inizio dell’emergenza, con la riconversione a Covid-Hospital dei presidi di Camerino e Civitanova, ha sempre rappresentato un punto di riferimento per l’intera provincia. «La vittoria contro il virus la decidiamo noi perché se siamo in grado di contenere i focolai questi si spengono – ha sottolineato Rossi -. Poche e semplici raccomandazioni: rispettate la distanza di sicurezza di almeno un metro, utilizzate la mascherine e lavate le mani». E se dovesse tornare nuovamente l’emergenza, siamo pronti? «Non saremo mai pronti per questa pandemia ma lo saremo molto di più rispetto a due mesi fa. Solitamente, e sottolineo solitamente, le temperature alte limitano la diffusione di questo strano virus e se tutti rispettiamo le norme credo che potremmo tornare in poco tempo alla vita normale. Questo non significherà che la battaglia è vinta perché il virus potrebbe tornare in autunno ma magari avremo un vaccino e saremo pronti in maniera diversa; anche per questo è importante il Covid-center che si sta costruendo a Civitanova – ha concluso Rossi -. Avremo un’idea di come sta andando la Fase 2 intorno al 12-13 maggio; io sono ottimista».
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