Droga per i giovanissimi, le minacce choc: «Vuoi ritrovarti con una pistola in bocca?»

La caserma dei carabinieri di Tolentino
La caserma dei carabinieri di Tolentino
di Benedetta Lombo
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Lunedì 23 Dicembre 2019, 05:40
TOLENTINO - Botte, minacce, e poi la droga. Marijuana venduta a giovanissimi e tanti minorenni, circa una decina. Due di questi, intuita la possibilità di fare soldi facili con i coetanei, si erano messi a spacciare a loro volta. È uno spaccato della realtà cittadina che emerge dalle carte dell’indagine antidroga condotta dai carabinieri di Tolentino e che ha portato all’emissione di due misure cautelari di arresti domiciliari nei confronti di due 19enni: Tristan Mozzoni di Montecassiano e Arnel Nuhic, bosniaco residente a Tolentino. Per il gip Claudio Bonifazi, che ha condiviso le richieste del pm Enrico Riccioni, i due giovani sono riusciti a mettere su un «giro di narcotraffico di non modeste dimensioni». Ed è dalle carte dell’ordinanza che emerge la figura di Mozzoni, difeso dall’avvocato Claudio Cegna, quale rifornitore di marijuana di Nuhic e di altri due minorenni che a loro volta riversavano la droga nella piazza tolentinate. 
Tra gli acquirenti ci sarebbe stato anche un 19enne il cui nome compare anche su una precedente indagine. Nel 2017, quando aveva 17 anni era stato avvicinato da un albanese che gli aveva offerto gratuitamente la droga da provare, con la promessa che se ne avesse voluta altra non avrebbe dovuto fare altro che chiedergliela. E così fece, poi, passando anche ad altri pusher quando l’albanese fu arrestato. Tornando alla recente operazione, il 4 giugno quando Nuhic e due minori furono fermati dai carabinieri in un locale di Tolentino, il bosniaco tentò di disfarsi di 20 grammi di stupefacenti (suddivisi già in 20 dosi) mentre i due minorenni avevano addosso uno 4,12 grammi, l’altro 5,90. Entrambi avevano ammesso di rifornirsi dal serbo, uno avrebbe acquistato circa due grammi a settimana e l’altro avrebbe detto di aver comprato da Nuhic non meno di 4/5 grammi a settimana al prezzo di 10 euro da circa due mesi. Dopo quei fatti i due minori e Nuhic avrebbero reso ulteriori dichiarazioni riferendo che dal mese di aprile i tre avevano messo su un’attività di spaccio di marijuana acquistandola da Mozzoni nei cui confronti avevano maturato dei debiti: uno doveva pagargli ancora 80 euro di droga, l’altro 50 e il bosniaco 450 euro. Proprio quest’ultimo il 6 giugno, sarebbe stato avvicinato dal 19enne di Montecassiano insieme ad altri due giovani che lo avrebbero minacciato di morte e picchiato. Ma le violenze sarebbero state anche altre. Secondo gli inquirenti il 17 giugno Mozzoni avrebbe raggiunto Tolentino per discutere di soldi con un minorenne, quest’ultimo doveva pagargli della droga ma non aveva soldi, sarebbe stato così che Mozzoni gli avrebbe strappato dal collo una catenina d’oro. Un episodio che al 19enne è costata l’accusa di rapina, ma su questa circostanza il 19enne si sarebbe difeso dicendo che la collana gli era stata consegnata proprio come pagamento del debito e che poi lui l’aveva rivenduta a un compro oro ottenendo poco meno di 180 euro. 
Per la procura però, Mozzoni, avrebbe usato la violenza anche in altre circostanze. Sono tre le accuse di estorsione (una compiuta e due tentate). Due, proprio nei confronti di Nuhic. Il bosniaco, 12 giorni dopo l’aggressione del 6 giugno fu avvicinato da Mozzoni che lo avrebbe prima minacciato: «Voglio i soldi. Ti vuoi ritrovare con una pistola in bocca?», e poi colpito con un pugno al volto. Con un altro debitore invece le cose andarono diversamente. Dopo la richiesta estorsiva il giovane, l’indomani, gli consegnò 100 euro che era stato costretto a chiedere ai propri genitori.
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