Castelraimondo come il Veneto, sono partiti i tamponi a tappeto. I cittadini nella palestra della scuola per i test

L’ingresso del percorso allestito a Castelraimondo
L’ingresso del percorso allestito a Castelraimondo
di Veronica Bucci
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Giovedì 21 Maggio 2020, 03:30 - Ultimo aggiornamento: 22 Maggio, 10:30
CASTELRAIMONDO - È iniziata ieri mattina a Castelraimondo la fase viva dello studio epidemiologico che l’amministrazione comunale ha voluto avviare assieme all’Università di Camerino. Tra ieri e oggi, nella palestra della scuola media, grazie ai dipendenti di Asur e al supporto della Protezione civile, nonché del team di ricerca del professor Guido Favia, direttore della Scuola di Bioscienze e medicina veterinaria e responsabile del progetto, saranno eseguiti 400 tamponi ad una fascia della popolazione. 
«Abbiamo predisposto il percorso sotto alle logge di piazza Dante, quindi all’aperto ma al riparo – ha spiegato l’assessore Elisabetta Torregiani – qui uno per volta i volontari che si sottopongono allo studio epidemiologico compilano i moduli del consenso anagrafico e in pochi minuti sono sottoposti al tampone, che viene effettuato da dipendenti Asur. Abbiamo dato appuntamento ai cittadini ogni mezz’ora, dalla mattina al pomeriggio, e questo permette di non creare assembramenti e di far scorrere con assoluta tranquillità il procedere dei tamponi». 
La priorità è stata data in questa prima fase «ai cittadini che per ragioni lavorative o famigliari potrebbero essere stati più a contatto con il virus. In particolare alle forze dell’ordine e a tutti gli operatori sanitari di ogni genere, la protezione civile cittadina, tutti coloro che svolgono attività lavorative in pubblico e chi presta servizio in associazioni attive durante il periodo pandemico, e tutte le persone che potrebbero essere entrate in contatto nei mesi passati con familiari o altri congiunti poi risultati positivi. «Si tratta di un progetto di sorveglianza epidemiologica attiva. Abbiamo riproposto sostanzialmente lo studio effettuato a Vò Euganeo, con la supervisione del professor Andrea Crisanti – ha spiegato il prof. Guido Favia – selezionando le persone che abbiamo ritenuto essere più esposti e che possono risultare come asintomatici. Questo studio serve in particolar modo ad affrontare questa fase 2 ed accompagnare la ripartenza della comunità». Ora i tamponi saranno trasferiti, tramite la Croce Rossa, nei laboratori seguiti dal professor Crisanti a Padova dove inizierà la fase di analisi. «I cittadini di Castelraimondo hanno risposto con entusiasmo a questa iniziativa – ha affermato il sindaco, Renzo Marinelli – ricordiamo infatti che la partecipazione è in ogni caso su base volontaria. Ci tengo particolarmente a ringraziare il professor Andrea Crisanti, l’università di Camerino con il professor Favia, l’Asur, la Croce Rossa, la Protezione Civile e tutti coloro che hanno collaborato nell’attivazione del progetto, compresi tutti i consiglieri comunali perché questa è stata una decisione unanime». 
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