Nelle casse del Comune quasi 2 milioni in meno, l’emergenza sanitaria si abbatte pure sui bilanci

Il Comune di Macerata
Il Comune di Macerata
di Mauro Giustozzi
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Lunedì 27 Aprile 2020, 07:00
MACERATA - Sanzioni, multe, tasse e tariffe: il crollo da quarantena si abbatte anche sulle finanze del Comune di Macerata. Il dato che più spaventa, ma non è l’unico negativo, è quello legato proprio ai mancati incassi derivanti da Tari, Imu, Irpef e recupero dell’evasione fiscale che, nel primo semestre 2020, si stima su 1 milione 170 mila euro. Se non ci sarà ripresa economica nella seconda parte dell’anno questa cifra raddoppierebbe creando davvero un buco nei conti del Comune. L’assessore al bilancio, Marco Caldarelli, snocciola quelli che sono i dati principali che stanno emergendo da quando è scoppiata l’emergenza sanitaria che si sta trasformando, all’inizio della fase due, in emergenza economica. 
Numeri che giungono da una ricognizione con gli uffici per capire quanto sta incidendo la pandemia sui conti del Comune. «Per quanto riguarda la polizia locale – esordisce Caldarelli - nel primo trimestre 2020 gli incassi sono passati da 40 a 50mila euro al mese, per effetto della nuova linea portata dal comandante Danilo Doria sul controllo anche di revisioni e assicurazioni auto scadute. Questo ha portato un maggiore incasso di 30mila euro nei primi mesi dell’anno che verrà assorbito però dalla riduzione di incassi vicino a zero di aprile. Le multe per violazioni del Dpcm vanno allo Stato, quelle per violazioni ad ordinanze regionali vanno alla Regione ed al Comune restano solo le sanzioni per i divieti di andare al cimitero o agli orti che sono minime». Dall’economato giungono dati di marzo e aprile non particolarmente significativi: tra previsione ed accertamento si prevede una minore spesa di 20mila euro mentre anche per i servizi demografici non risultano significative variazioni tranne che per quanto riguarda le concessioni cimiteriali, su aprile e maggio, con un significativo meno 100mila euro di introito. 
La situazione che appare davvero drammatica è quella legata ai tributi: perché da un lato sono state posticipate le rate, con la Tari spostata dal 30 aprile al 30 giugno, così come altri pagamenti. Il Comune ha rilevato in passato che, in occasione di crisi significative come ad esempio quella del sisma 2016 c’è una contrazione generale dei pagamenti. Questo ha un rilievo significativo sulle casse comunali. Lo stesso vale per l’Imu che riguarda seconde case e soprattutto immobili commerciali con incassi che nell’immediato si riducono. Infine una elasticità diretta che ci sarà è l’addizionale Irpef che, con la riduzione probabile dei redditi, subirà anch’essa una naturale diminuzione. «Anche gli accertamenti tributari comunali credo che subiranno una contrazione –spiega Caldarelli-: avevamo previsto per il 2020 un incasso di 780mila euro di recupero evasione ma ci potremmo trovare a riduzione significativa della cifra. Nel primo semestre queste riduzioni valgono 300mila euro per la Tari, 450mila euro per l’Imu, 230mila euro per l’Irpef, 190mila euro per l’evasione che fanno complessivamente 1 milione 170mila euro di incassi che mancano al Comune. Speriamo che ci sia una ripresa economica nel secondo semestre, altrimenti dovremo fare i conti con un raddoppio dei mancati introiti che toccherebbero nell’anno solare i 2 milioni 340mila euro. Una cifra molto significativa per il Comune. Naturalmente sono scenari che noi abbiamo parametrato all’emergenza terremoto vissuta, non ad una pandemia del genere di cui si conosce ancora pochissimo e che sviluppi potrà avere». 
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