Civitanova, nigeriano ucciso in centro. L'omicida è un campano: la violenza dopo una parola di troppo a una donna

L'uomo ucciso si chiamava Alika Ogorchukwu e aveva 39 anni: abitava a San Severino Marche

Lite a Civitanova, uomo muore lungo il corso colpito da una stampella alla testa
Lite a Civitanova, uomo muore lungo il corso colpito da una stampella alla testa
di Gianluca Murgia
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Venerdì 29 Luglio 2022, 15:32 - Ultimo aggiornamento: 10 Marzo, 06:30

CIVITANOVA - «Guarda che lo ammazzi, guarda che chiamo le guardie» alza la voce un signore a spasso con il cane che abbaia. La scena, purtroppo, è già segnata. Nessuno interviene, molti osservano. Dopo una parola di troppo, un diverbio che diventa lite, la morte che si materializza sul marciapiede del centro di Civitanova. Un cittadino straniero, di origine nigeriana, è stato ucciso brutalmente per strada: prima, secondo le testimonianze, è stato stordito con un colpo di stampella - quella che lo aiutava a sorreggersi e sottratta dal suo aggressore - e poi finito a mani nude (come appare dalla foto scattata e dal video registrato da uno dei tanti testimoni presenti), sopraffatto fisicamente, forse strozzato, immobilizzato per sempre a terra, nel primo pomeriggio, lungo il corso Umberto I a Civitanova Marche

Chi era Alika: nigeriano, padre, marito

Si chiamava Alika Ogorchukwu e aveva 39 anni (li avrebbe compiuti il 10 novembre prossimo).

Risiedeva a San Severino Marche ma era solito spostarsi sulla costa, a Civitanova, per chiedere l'elemosina dando in cambio pacchetti di fazzoletti. Era sposato e papà di un bambino. Non aveva banconi, non vendeva praticamente nulla. Una scena già vista altre volte in altre mille città italiane. Quello che non si doveva vedere è stato invece l'epilogo, folle, avvenuto subito dopo pranzo. Il suo corpo è rimasto a terra, sul marciapiede, davanti ai negozi, davanti ai passanti, a due passi dai semafori della piazza, coperto poi da un lenzuolo. Una immagine, una morte, che resterà scolpita per tanto tempo negli occhi dei presenti, residenti e turisti.

Alika Ogorchukwu, immagine tratta da Fb

Dopo alcune ore è stato individuato e portato in commissariato un uomo, il presunto aggressore: si tratta di un italiano di 32 anni, Filippo Claudio Ferlazzo, originario di Salerno ma residente a Civitanova. La lite sarebbe deflagrata dopo che il nigeriano aveva importunato (chiedeva soldi in cambio di alcuni pacchetti di fazzoletti) una donna che era in compagnia del 32enne. Secondo alcuni testimoni il nigeriano sarebbe stato alterato dall'alcol. La polizia sta ascoltando alcuni testimoni. Sul luogo dell'omicidio è arrivato anche il procuratore Claudio Rastrelli.

La prima ricostruzione dell'accaduto

Stando alle primissime informazioni raccolte sul posto il cittadino nigeriano sarebbe stato  colpito da una stampella (quella che poi è rimasta per terra, sulla strada, a pochi metri dal cadavere) e poi finito a terra, a mani nude, da un 32enne italiano. Si tratterebbe quindi di un omicidio brutale, dettato da una discussione estemporanea degenerata nella violenza più cieca e irrefrenabile (visto il luogo affollato), dopo una parola di troppo - secondo quanto trapela -  nei confronti della donna che al momento stava passeggiando con l'italiano.

I disperati soccorsi effettuati sull'uomo davanti ai passanti

Le indagini

La dinamica di quanto accaduto è tuttavia al vaglio degli inquirenti. Sul posto è subito arrivata la polizia di Stato e il personale sanitario del 118 che non ha potuto far altro che constatare il decesso dell'uomo. Il suo corpo è stato coperto con un lenzuolo bianco. Molti curiosi, increduli dopo quanto accaduto, hanno affollato la zona. Sul posto anche gli agenti della polizia municipale.

Il governatore Acquaroli addolorato e sconvolto

«Sono sconvolto e addolorato per quanto è accaduto a Civitanova Marche. Esprimo profondo cordoglio alla famiglia e ai cari del cittadino nigeriano brutalmente ucciso in pieno giorno nel centro della città e mi auguro che le autorità competenti possano rapidamente assicurare alla giustizia l'autore di questo crimine» ha scritto su Facebook il presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli.

La stampella ritrovata sul posto a pochi metri dal cadavere dell'uomo

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