Asilo nido, odissea per i fondi: Montelupone batte la burocrazia dopo una serie di ricorsi

Asilo nido, odissea per i fondi: Montelupone batte la burocrazia dopo una serie di ricorsi. Il sindaco Rolando Pecora
Asilo nido, odissea per i fondi: Montelupone batte la burocrazia dopo una serie di ricorsi. Il sindaco Rolando Pecora
di Luca Patrassi
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Lunedì 21 Novembre 2022, 02:00 - Ultimo aggiornamento: 13:30

MONTELUPONE - Contro la burocrazia ministeriale, inarrivabile quanto a stesura qualche volta cervellotica dei bandi, può spuntarla la perseveranza di un sindaco di un piccolo paese che ha fatto ricorso, a più riprese, agli organismi giudiziari. Accade a Montelupone, lo rende noto il primo cittadino Rolando Pecora che ha affidato alla sua pagina social la riflessione su quanto accaduto per l’accesso ai fondi previsti per la realizzazione di asili nido. Vicenda talmente assurda da sembrare inverosimile, ecco cosa ha scritto il sindaco Pecora.  
«A Montelupone non esiste un asilo nido comunale - scrive il primo cittadino -. Circa un anno fa lo Stato mette a disposizione fondi per nuovi Nidi. È un bando: proviamo! Occorre fare un progetto (costa). Occorre impostarlo bene per aumentare le possibilità. Ok! Dopo qualche mese appare la graduatoria: Montelupone c’è, abbiamo il Nido con circa un milione di euro! Passa un mese e ricevo una e-mail dalla Dirigente del Ministero: poiché i soldi sono per costruire “edifici destinati ad asilo nido” e poiché il nostro non è attualmente un asilo nido, veniamo esclusi dalla graduatoria. Ma come? Allora chi non ha un nido è destinato a non averlo mai? Scrivo alla dirigente e le dico che forse si è sbagliata e quindi può rettificare riammettendoci… niente da fare siamo noi a sbagliare. È tanta l’illogicità e tanto difficile digerirla che sento il nostro avvocato: se vogliamo, bisogna ricorrere al Tar (costo) illustrando le nostre ragioni e chiedendo intanto la sospensiva della decisione ministeriale. Ci ragioniamo (sono soldi pubblici) e decidiamo: andiamo al Tar Lazio. Il Tar Lazio, con insolita sollecitudine, si riserva di esaminare il problema, ma nel frattempo non concede la sospensiva».

L’ulteriore considerazione di Pecora: «Penso che in molti a questo punto avrebbero lasciato perdere: figurati combattere con il Tar Lazio. Occorre essere anche un po’ don Chisciotte: ricorriamo al Consiglio di Stato». La novità: «Nel frattempo esce un bando Pnrr per asili nido: c’è il Tar Lazio, c’è il Ministero… Per sicurezza partecipiamo anche a questo bando. Esce la graduatoria: Montelupone c’è (quasi bene, perché qui comunque metà del prezzo dobbiamo metterla noi)».

La burocrazia

La prima manifestazione di come (non) funziona la burocrazia: «Dopo qualche giorno la stessa dirigente del Ministero ci scrive che si è accorta che abbiamo partecipato a due bandi per lo stesso asilo. E no, ragazzi, non si può fare: dovete rinunciare a uno dei due. E voi che avreste fatto? Io le rispondo che solo quando avrò la certezza assoluta di un finanziamento potrò rinunciare all’altro, preannunciandole il nostro ricorso al Consiglio di Stato. A metà ottobre il Cds esamina il nostro ricorso contro il Tar Lazio. Sentenzia senza limitarsi a dire chi ha ragione e chi torto, ma entra insolitamente nel merito del problema affermando con tutta chiarezza la totale logicità dei nostri argomenti e ingiungendo al Tar Lazio di pronunciarsi sollecitamente. L’8 novembre il Tar esamina. Il 19 novembre pubblica sentenza e motivazioni: il Ministero ha sbagliato: Montelupone è riammesso al finanziamento. Abbiamo i soldi, abbiamo il progetto, abbiamo l’area. A breve la gara di appalto e Montelupone avrà l’asilo nido». 
La considerazione del sindaco a chiusura del post: «Chi ha avuto la bontà e la pazienza di leggere sin qui, faccia un ultimo sforzo e provi un attimo a mettersi nei nostri panni nelle varie fasi che abbiamo dovuto affrontare, a considerare la fatica, le preoccupazioni, la pazienza, il senso di responsabilità verso la comunità che lo ha eletto. Poi, magari, qualcuno mi dirà le sue impressioni».

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