Montelupone, il grande cuore di Marina
Una onlus dell'ex campionessa di ciclismo

Montelupone, il grande cuore di Marina Una onlus dell'ex campionessa di ciclismo
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Lunedì 19 Ottobre 2015, 11:08 - Ultimo aggiornamento: 11:18
MONTELUPONE - La serata organizzata dall'Aido di Montelupone, che si è tenuta nei giorni scorsi al teatro Nicola Degli Angeli sul tema “Aido + Sport = Uniti per la Vita”, è stata interessante, scientificamente molto puntuale e divulgativa, umanamente toccante. La profonda competenza della dottoressa Anna Monaco, del gruppo trapianti dell'ospedale di Civitanova, e le personali esperienze raccontate da testimonial d'eccezione come Marina Romoli e Marco Cataldi hanno coinvolto un pubblico, molto attento e a tratti commosso, che ha poi partecipato con numerose domande sui trapianti di organi e sulle scarse risorse statali dedicate alla ricerca. La serata è stata introdotta dagli interventi di Adalgiso Mandolesi, attivo presidente dell'Aido locale e del dottor Elio Giacomelli, presidente di quello provinciale. La dottoressa Monaco ha poi spiegato nei particolari la situazione delle donazioni in Italia, dei benefici dell'attività motoria sui trapiantati e, a chiusura della serata, ha risposto alle tante domande. L'ex campionessa di ciclismo, Marina Romoli (sulla sedia a rotelle dopo un gravissimo incidente), dopo la presentazione di un breve video sulla propria vicenda, ha illustrato l'operato della “Marina Romoli onlus” che raccoglie fondi per la ricerca sulle lesioni spinali, le quali purtroppo non possono essere trattate con trapianti. Ha spiegato però che gli istituti di ricerca lavorano nel campo delle cellule staminali, che in Inghilterra hanno già dato qualche significativo risultato, suscitando delle speranze. Il fermano Marco Cataldi ha parlato della propria esperienza, trapianto del rene da vivente, mostrando ai presenti che tale intervento dona al ricevente una vita normale. Il presidente Mandolesi, nel chiudere la serata, ha sottolineato che la capillare diffusione dell'informazione è basilare, perché chi sa si apre alla donazione degli organi e la stessa donazione è vita.
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