Record targato Montecosaro: in due volano per 305 km con il paratrike. Ecco chi sono i grandi protagonisti

Record mondiale targato Montecosaro: in due volano per 305 km con il paratrike. Ecco chi sono i due grandi protagonisti
Record mondiale targato Montecosaro: in due volano per 305 km con il paratrike. Ecco chi sono i due grandi protagonisti
di Lolita Falconi
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Domenica 7 Novembre 2021, 04:30 - Ultimo aggiornamento: 15:32

MONTECOSARO  - Ancora un importante traguardo nella meccanica d’eccellenza, il Maceratese detta legge nel mondo del paramotore grazie all’azienda Vittorazi di Montecosaro, leader  nel settore del volo da diporto sportivo. Dopo i tre record mondiali in una sola giornata conquistati dallo spagnolo Ramon Morillas il 17 settembre scorso (record per altitudine, velocità nel salire in quota a 3mila e 6mila metri), Vittorazi torna a portare le Marche sul gradino più alto del podio con un gioiello della meccanica.


La notizia arriva dalla Spagna. Il pilota iberico Martin Carpio, in paratrike biposto con Isidoro Ruperto Fernandez, ha volato per 305 km in 5 ore e 55 minuti conquistando un nuovo record del mondo nella categoria PL2 di massima distanza su circuito chiuso a triangolo, nella regione di Castilla-La Mancha. A rendere possibile questa magia in primis il Cosmos300, nuovo motore messo a punto dalla casa maceratese, dopo un lungo percorso di ricerca e sviluppo realizzato con un team tecnico giovanissimo (l’età media è di 30 anni). 


Un record del mondo frutto di un lavoro continuo che l’azienda marchigiana sta portando avanti da tempo e che circa due anni fa aveva reso necessario ricercare, non senza fatica, meccanici e ingegneri giovani ma di alto profilo, visionarietà e determinazione.

E il lavoro pare abbia pagato mettendo sullo stesso livello l’impegno nella produzione meccanica d’eccellenza e la performance sportiva del pilota. 


Decollati dal piccolo aeroporto di Lillo in una giornata dalle condizioni meteo perfette, i due piloti hanno avuto vento frontale per il primo tratto di volo. Da qui la scelta di salire fino a 2.000 metri di quota per sfruttare le qualità aerologiche della giornata e stabilizzarsi. È stato proprio in questo cambio quota che le performance di spinta del motore hanno dato il loro meglio, come ha confermato lo stesso pilota. «Non mi sono neppure reso conto di quanto stesse spingendo tanto erano positive le sensazioni di comfort e stabilità. Durante la crociera abbiamo viaggiato ad una media di 6.000 giri al minuto, ero talmente a mio agio che avrei persino potuto fare una siesta».

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