MONTECASSIANO - È deceduta i primi di gennaio, dopo aver contratto il Covid 19, l’amica di Rosina Carsetti che aveva ricevuto l’ultima chiamata dell’anziana 78enne di Montecassiano morta la sera del 24 dicembre nella villetta in via Pertini 31. La Carsetti infatti, poco prima di morire (tra le 16.30 e le 18.30 secondo quanto emerso dall’autopsia), ha effettuato ben cinque chiamate a diverse persone ma solo in un caso l’interlocutore ha risposto o comunque il messaggio è stato registrato nella segreteria del cellulare.
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Dall’altro capo del telefono c’era un’amica di Rosina che, contagiata dal Covid 19, è deceduta, come detto, agli inizi di gennaio.
L’8 febbraio i Ris di Roma inizieranno inoltre ad analizzare quanto repertato in questi mesi dagli inquirenti durante le indagini mentre c’è attesa anche per le analisi effettuate sui cellulari, sui computer e sui tablet della famiglia Orazi che sono stati sequestrati e che il consulente della procura Luca Russo sta passando al setaccio. La sera del 24 gennaio, nella villetta di Montecassiano, è stato trovato il corpo senza vita della Carsetti dopo che i familiari della donna avevano riferito di una rapina in casa. Secondo i congiunti della 78enne (il marito Enrico Orazi, la figlia Arianna Orazi e il nipote Enea Simonetti), un malvivente si sarebbe introdotto nell’abitazione di Montecassiano e avrebbe legato la Orazi, chiuso in un bagno il marito di Rosina e ucciso la 78enne.
A scoprire tutto il nipote della vittima rientrato in casa dopo la rapina. Una ricostruzione che non ha mai convinto gli inquirenti; tutti e tre sono al momento indagati per omicidio, favoreggiamento, simulazione di reato e maltrattamenti. Le indagini sono coordinate dal procuratore Giovanni Giorgio e dal sostituto Vincenzo Carusi. I tre indagati sono difesi dagli avvocati Andrea Netti, Valentina Romagnoli e Paolo Morena.
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