Delitto di Montecassiano. Marito, figlia e nipote di Rosina compariranno oggi davanti al Pm

Rosina Carsetti
Rosina Carsetti
di Benedetta Lombo
4 Minuti di Lettura
Giovedì 7 Gennaio 2021, 06:00

MONTECASSIANO - Omicidio di Rosina Carsetti, questa mattina figlia, nipote e marito compariranno davanti al pm per l’interrogatorio. Sono stati fissati per questa mattina gli interrogatori di Arianna Orazi, 48 anni, Enea Simonetti, 20 anni ed Enrico Orazi, 81, tutti indagati per concorso in omicidio aggravato, simulazione di reato e favoreggiamento, mentre mamma e figlio sono accusati anche di maltrattamenti in famiglia aggravati.

Accompagnati dagli avvocati Andrea Netti, Valentina Romagnoli e Paolo Morena si presenteranno davanti al sostituto procuratore Vincenzo Carusi, oggi avranno due opzioni, rispondere alle domande del pubblico ministero oppure, come in realtà hanno già anticipato i legali, fare scena muta e avvalersi della facoltà di non rispondere. 
L’ipotesi della procura è che la sera della vigilia di Natale siano stati loro a uccidere la familiare 78enne soffocandola per poi simulare una rapina, ma quello che loro hanno sempre dichiarato sin dalla telefonata di aiuto fatta al 112 verso le 19.30 del 24 dicembre scorso, è che in casa era entrato un ladro in cerca di denaro e, una volta trovatosi l’esile anziana davanti, l’aveva aggredita e uccisa, per poi proseguire nella sua ricerca di denaro in casa.

Quella sera, dopo l’omicidio, l’uomo vestito di nero avrebbe legato la figlia della vittima Arianna Orazi al corrimano delle scale usando il cavo dell’aspirapolvere, al piano sottostante si sarebbe sbarazzato del marito di Rosina chiudendolo in bagno e poi sarebbe risalito alla ricerca dei soldi, circa 2mila euro. Il nipote in quel momento non era in casa, era uscito per fare spesa al supermercato che si trova a poca distanza dalla villetta di via Pertini. Al rientro a casa sarebbe stato lui a liberare mamma e nonno e a trovare la nonna morta al primo piano dell’immobile. 


Ma poi i vicini di casa, le amiche di Rosy e altri testimoni avrebbero aggiunto particolari ulteriori sulle dinamiche familiari, avrebbero parlato di un clima familiare non idilliaco, delle preoccupazioni di Rosina per la propria sorte tant’è che poco prima di Natale, cinque giorni prima di morire, la 78enne era andata al centro antiviolenza Sos Donna di Macerata per chiedere un supporto. Da quanto emerso voleva dei consigli, non voleva fare una formale denuncia ma aveva bisogno di confrontarsi con qualcuno che aveva gli strumenti per ascoltarla e consigliarla. Le era stato fissato un appuntamento con l’avvocato del centro antiviolenza, ma di mezzo c’era il Natale e l’appuntamento era slittato al 29. Troppo tardi. Sabato i carabinieri della Scientifica di Ancona torneranno nuovamente nella villetta teatro dell’omicidio (è il quarto accesso dallo scorso 26 dicembre) per effettuare ulteriori accertamenti, martedì 12 invece il consulente di parte nominato dalla difesa, Francesca Tombesi, incontrerà il consulente tecnico della procura, il medico legale Roberto Scendoni che ha effettuato l’autopsia su Rosina Carsetti, per un allineamento. Dal giorno dell’esame autoptico il medico legale Scendoni è impegnato in analisi di laboratorio sui campioni prelevati al momento dell’autopsia. C’è attesa anche per conoscere i risultati delle analisi del Ris sui campioni di materiale biologico estratti da sotto le unghie di Rosina. In quel materiale potrebbe esserci il Dna dell’assassino.

© RIPRODUZIONE RISERVATA