MONTECASSIANO - Ergastolo al nipote Enea, due anni (e scarcerati) al marito Enrico e alla figlia Arianna. È la sentenza della Corte d'Assise di Macerata nel processo di primo grado per l'omicidio di Rosina Carsetti, la 78enne uccisa la sera della vigilia di Natale 2020 nella sua villetta di Montecassiano. Sul banco degli imputati sedevano il marito Enrico Orazi, la figlia Arianna e il nipote Enea Simonetti.
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Il pm Vincenzo Carusi aveva chiesto tre ergastoli (con isolamento diurno per 18 mesi per Arianna, 10 mesi per Enea e 6 mesi per Enrico) per i reati contestati a vario titolo di omicidio (in cui è confluito il reato di maltrattamenti), simulazione di reato, violenza privata riqualificata in rapina e induzione a non rendere dichiarazioni.
«Assoluzione piena»
Olindo Dionisi, avvocato di Arianna Orazi: «Una bella soddisfazione perché è un'assoluzione piena, su otto capi di imputazione per sette è stata assolta. ma soprattutto è stata assolta per il reato principale che è quello dell'omicidio. Siamo molto soddisfatti pur nella consapevolezza che è una vicenda triste tant'è che un ragazzo di vent'anni, il figlio della mia assistita, è stato condannato all'ergastolo. E' un processo molto indiziario, quindi tanti indizi che non costituiscono una prova. Per condannare una persona occorrono le prove. Se non ci sono bisogna assolvere». Arianna alla lettura della sentenza «è scoppiata in lacrime, era contenta ovviamente per la conferma della sua estraneità ma dispiaciuta per il figlio condannato all'ergastolo».