MONTECASSIANO - «Enea in carcere con una condanna all’ergastolo e la mamma e il nonno liberi: la sentenza mi lascia allibito». È un vero e proprio sfogo quello di Daniele Simonetti, padre di Enea, il 22enne di Montecassiano ritenuto unico colpevole dell’omicidio della nonna Rosina Carsetti, avvenuto la sera della vigilia di Natale del 2020.
«Enea mi ha guardato negli occhi e mi ha detto che non era in casa quando è stata uccisa la nonna - racconta il padre -.
Dopo il delitto aveva cambiato più volte versione e un ruolo importante lo hanno avuto anche le intercettazioni. Secondo la Procura pure la madre Arianna Orazi e il nonno Enrico sono responsabili del delitto ma i giudici - per quanto riguarda l’accusa principale - li hanno assolti. Nei loro confronti resta una condanna a 24 mesi (con pena sospesa) per simulazione di reato.
«È una sentenza che non sta né in cielo né in terra - ribadisce Daniele Simonetti -. Avevo messo in guardia mio figlio dalla mamma e dal nonno. Se quanto ricostruito dai magistrati fosse vero, quella condanna la meriterebbe tutta. Ma non è questo il caso. Lo ripeto, Enea mi ha detto che non ha ucciso la nonna e dai suoi occhi era chiaro che non mentiva». Poi rivela un particolare.
«La mia ex moglie Arianna giovedì sera, subito dopo l’udienza, mi ha telefonato ma non le ho risposto. A mia sorella ha detto che ora dobbiamo essere tutti uniti però io non voglio avere niente a che fare con lei». Infine la promessa. «Continuerò a stare vicino a mio figlio. Lui era convinto che sarebbe stato scarcerato invece è l’unico a rimanere dietro le sbarre, con una condanna all’ergastolo. Forse a livello processuale ha pagato la sua ingenuità. Le dichiarazioni contraddittorie? È solo un ragazzo e quando ti trovi in certi ambienti puoi avere soggezione e andare in tilt. Lui è buono ma ingenuo e in questo mi assomiglia. Ora non riesco a darmi pace, è una sofferenza indicibile».