Rapimento del turista inglese a Monte San Giusto, udienza fiume con Demilecamps alla Corte d'Assise di Firenze

Il rapimento del turista inglese, udienza fiume con Demilecamps
Il rapimento del turista inglese, udienza fiume con Demilecamps
di Benedetta Lombo
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Venerdì 19 Maggio 2023, 04:00 - Ultimo aggiornamento: 16:05

MONTE SAN GIUSTO Dopo due anni dal suo sequestro il turista inglese Sam Kourosh Patrick Demilecamps torna in Italia per testimoniare davanti ai giudici della Corte d’Assise di Firenze. Secondo l’accusa, proprio nel capoluogo il 6 ottobre del 2021 fu aggredito e portato in un appartamento a Monte San Giusto, dove venne sottoposto a sevizie per ottenere 7.000 euro, fino al giorno della sua liberazione, il 13 ottobre, dopo un blitz del Ros e del Reparto operativo. Inizialmente restio a tornare in Italia a causa di uno stress post traumatico dovuto alle violenze subite, è stato il suo legale, l’avvocato Michele Zuccaro, a convincerlo dell’importanza della sua testimonianza di persona.



Così, quella di ieri è stata un’udienza fiume durata circa cinque ore e complessa in cui il 27enne ha ripercorso tutti i momenti del suo rapimento e del suo sequestro. «Era stato sentito il giorno della sua liberazione quando era ancora sotto choc – ha spiegato il legale di parte civile Zuccaro – e senza un interprete, mancavano alcuni aspetti che sono stati riferiti oggi.

Alla fine comunque non sono emerse contraddizioni».

«Non ho visto Shuayb»

Demilecamps a quanto già dichiarato due anni fa ha aggiunto che il giorno del rapimento non ha visto Shuayb Athimni, il 24enne di Montegranaro unico imputato dopo che i quattro coimputati (tra i 19 e i 24 anni) hanno già definito le proprie posizioni in abbreviato dal gup a dicembre scorso (sono stati tutti condannati). Shuayb, amico sia dell’inglese sia dei coimputati, aveva chiamato Demilecamps dandogli appuntamento a Firenze per il giorno del rapimento. Ieri il 27enne ha raccontato che era stato circa un mese ospite a Monte San Giusto di quelli che poi sarebbero diventati, secondo le accuse, i suoi aggressori e che un giorno a seguito di una discussione era stato cacciato.

I bagagli

Gli avrebbero lanciato i bagagli dalla finestra e lui li aveva presi e si era diretto in stazione, solo lì si sarebbe accorto di uno zaino non suo al cui interno c’era un chilo di hashish. Aveva comunque deciso di tenere con sé quello zaino e di proseguire la sua vacanza in Italia dirigendosi lungo la costiera Amalfitana. Per la difesa, sostenuta dall’avvocato Marco Tomassini, Demilecamps avrebbe in parte confermato le dichiarazioni iniziali e in parte si sarebbe contraddetto «sulla dinamica del sequestro e sulle motivazioni alla base del sequestro – ha spiegato –. Ci sono tanti dettagli che qualche dubbio lo lasciano sulla sua attendibilità ma avremo modo di chiarire nel corso del processo».

La prossima udienza è stata fissata al 4 luglio quando sarà sentito il giovane russo che era a Firenze con Demilecamps e anche lui persona offesa e i carabinieri del Ros che hanno eseguito le indagini.

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