MONTE SAN GIUSTO - Respira polveri di cuoio naturale e sintetico e muore a 63 anni per un carcinoma, medico del lavoro accusato di omicidio colposo. Ieri l’udienza preliminare a carico del professionista è stata rinviata al 14 dicembre per la chiamata in causa del responsabile civile. I familiari dell’operaio, la moglie e il figlio, si sono costituiti parte civile con l’avvocato Pietro Antonio Siciliano.
In base a quanto ricostruito dalla Procura il medico del lavoro, Mauro Conti, sangiustese di 69 anni, avrebbe omesso di sottoporre l’operaio a un accertamento specifico che avrebbe potuto evidenziare la presenza del tumore.
I familiari dell’operaio, tramite il proprio legale, presentano un’istanza per chiedere la riapertura delle indagini, a loro avviso non sarebbero stati considerati degli elementi importanti. Il Gip accoglie la richiesta e il Pm Rosanna Buccini delega ulteriori accertamenti, vengono sentite due persone informate sui fatti e viene richiesta una relazione all’Asur. Secondo i nuovi accertamenti eseguiti il medico del lavoro avrebbe omesso di sottoporre l’operaio a rinoscopia anteriore giudicando l’uomo idoneo alla mansione lavorativa.
Per la Procura il medico avrebbe indicato l’esame ma non l’avrebbe mai eseguito sin dal 2013 e questo avrebbe determinato l’impossibilità di evidenziare il carcinoma ritenuto già presente visti i lunghi tempi di latenza del tumore. Il medico è difeso dall’avvocato Fabiola Cesanelli.
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