MONTE SAN GIUSTO «Non me la sento di tornare in Italia. Soffro di uno stress post traumatico e ho paura per la mia incolumità». È quanto ha fatto sapere ai giudici, presentando una certificazione medica, Sam Demilecamps, il turista inglese di 27 anni che nell’ottobre del 2021 era stato aggredito a Firenze e poi sequestrato in un appartamento a Monte San Giusto, dove venne sottoposto a sevizie.
Fu liberato con un blitz dei carabinieri del Ros e del Reparto operativo.
È invece in corso davanti alla Corte d’assise del capoluogo toscano il processo a carico di Shuayb Athimni, 24 anni, anche lui di Montegranaro, il cui difensore - l’avvocato Marco Tomassini - non ha chiesto riti alternativi. Nell’ultima udienza sono stati sentiti i portieri dell’albergo di Firenze davanti al quale sarebbe avvenuta l’aggressione e quello dell’ostello in cui alloggiava l’inglese. Era atteso in aula lo stesso Demilecamps, che però ha presentato un certificato, dicendo di non poter essere presente.
«Al mio assistito, che è a piede libero, non viene contestato di aver aggredito materialmente Demilecamps e il suo ruolo è assolutamente marginale. Respinge ogni coinvolgimento nel contestato sequestro - afferma l’avvocato Tomassini -. Visto che tutti gli altri imputati sono ai domiciliari ritengo insussistenti i timori per l’incolumità». Demilecamps ha chiesto di essere sentito da remoto. Ma sia la difesa che il Pm hanno sottolineato l’importanza di sentirlo di persona. E i giudici hanno chiesto all’avvocato di parte civile Michele Zuccaro di far presente questa necessità. Come estrema ratio si procederà con l’audizione da remoto. L’udienza è in programma il 18 maggio e dovrà essere sentito anche l’amico tedesco di Demilecamps.
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