Albanese espulso dopo la condanna torna in Italia: arrestato e rilasciato

L'operazione è stata condotta dai carabinieri
L'operazione è stata condotta dai carabinieri
di Benedetta Lombo
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Mercoledì 19 Gennaio 2022, 06:45

MONTE SAN GIUSTO - Partecipò a una rapina in un bar, condannato ed espulso è rientrato in Italia illegalmente, in manette albanese di 31 anni. Ieri il giovane è tornato in libertà. L’arresto è scattato lunedì pomeriggio a Potenza Picena. Erano circa le 18 quando i carabinieri del Nucleo operativo e Radiomobile della Compagnia di Civitanova guidato dal tenente Alfredo Russo avevano sottoposto a controllo un giovane di origine straniera.

 
 
Dagli accertamenti era emerso che il giovane, dieci anni fa, aveva partecipato ad una rapina commessa a Monte San Giusto. Era il 24 ottobre del 2012. Lui, all’epoca 21enne, il fratello e un altro connazionale erano rimasti fuori a fare da palo, mentre un 27enne, anche lui albanese, era entrato armato di cacciavite al bar Les Jolies Cafè in via Lambrocco al civico 5. Se fosse andata a buon fine la rapina avrebbe fruttato ai quattro appena 600 euro, ma il proprietario reagì e il rapinatore scappò a piedi. I tre che erano fuori erano già saliti su una Clio bianca e avevano preso la strada per Villa San Filippo. Furono tutti bloccati dai carabinieri nel giro di un quarto d’ora.

Per quella rapina il 31enne fu condannato a tre anni e quattro mesi di reclusione, li scontò quasi tutti, gli erano rimasti un mese e due giorni quando a marzo del 2017 l’Ufficio di sorveglianza di Ancona emise nei suoi confronti la misura di sicurezza dell’espulsione come sanzione alternativa alla detenzione.

Fu quindi rimandato in Albania e da quel momento non avrebbe potuto far rientro in Italia per 10 anni. Così però non è accaduto e lunedì per lui sono scattate le manette. È stato quindi condotto alla casa circondariale di Fermo in attesa del processo per direttissima fissato per ieri mattina in Tribunale a Macerata. Ieri il giovane è stato portato al palazzo di giustizia del capoluogo. Difeso dall’avvocato Mirela Mulaj, il 31enne ha deciso di non rispondere alle domande del giudice Daniela Bellesi e del pubblico ministero Lorenzo Pacini e si è avvalso della facoltà di non rispondere. 

Il giudice ha quindi convalidato l’arresto. In merito alla misura, invece, ha rigettato la richiesta formulata dal pubblico ministero (aveva chiesto gli arresti domiciliari nell’abitazione di Potenza Picena dove era domiciliato) e ha rimesso il 31enne in libertà. Per il giudice non ci sarebbero esigenze cautelari dal momento che l’unico precedente a carico dell’albanese (la rapina) risale a circa dieci anni fa. L’udienza è stata rinviata al prossimo 2 febbraio.
 

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