Settimana corta a scuola e luci spente. Ecco le strategie anti-crisi dei Comuni

Settimana corta a scuola e luci spente. Ecco le strategie anti-crisi dei Comuni
Settimana corta a scuola e luci spente. Ecco le strategie anti-crisi dei Comuni
di Giulia Sancricca
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Domenica 16 Ottobre 2022, 05:55

MACERATA  - Settimana corta per le scuole così da risparmiare sul riscaldamento. Luce pubblica accesa meno ore o con lampioni alterni. Si spengono monumenti, municipi e palazzi storici. Sono le decisioni stabilite in alcuni Comuni e in via di valutazione in altri. Il caro bollette che sta mettendo a dura prova famiglie, imprese e negozi colpisce anche la pubblica amministrazione che si trova a dover pagare bollette raddoppiate con bilanci comunali già in difficoltà. Dall’entroterra alla costa sono diversi i sindaci che hanno deciso di stringere la cinghia. 

 

A Matelica la giunta Baldini ha già deciso di chiudere le scuole il sabato, come conferma l’assessore Rosanna Procaccini. «L’obiettivo è di avere un risparmio energetico. Dai primi approcci avuti con la dirigente scolastica non dovrebbero esserci problemi. Successivamente informeremo le famiglie». L’assessore fa riferimento alle scuole dall’infanzia alle medie. «Resteranno chiuse anche le segreterie perché qualora fossero operative nonostante l’assenza delle lezioni rappresenterebbero comunque un dispendio di energia». Misure annunciate anche sul fronte dell’illuminazione pubblica. «Sarà spenta alle 4.30 del mattino - dice - così da non incidere la sera per le attività commerciali. Stiamo valutando anche altre possibilità per le palestre pubbliche, ma dobbiamo fare delle valutazioni prima di prendere decisioni definitive. Purtroppo il caro energia incide in maniera esponenziale sul nostro bilancio: i costi sono triplicati nei primi sette mesi dell’anno rispetto allo stesso periodo del 2021. per il riscaldamento invece raddoppiati. Fortunatamente poi avevamo già provveduto in questi anni a modificare il sistema dell’illuminazione mettendo le luci a led. In questo modo, in tempi normali, avremmo risparmiato circa 70mila euro l’anno. Se non lo avessimo fatto saremmo già nei guai». Luce pubblica spenta dopo la mezzanotte a Belforte del Chienti, come aveva già annunciato il sindaco Alessio Vita. E il primo cittadino di San Severino Rosa Piermattei stava pensando di spegnere qualche monumento della città. A Porto Recanati, Andrea Michelini ha già lasciato al buio la facciata del municipio e sta valutando ulteriori misure da intraprendere. Valutazioni in corso anche nella vicina Potenza Picena. «Stiamo ipotizzando - dice il sindaco Noemi Tartabini - lo spegnimento delle luci ornamentali decorative sia dei monumenti che dei palazzi municipali sia a Potenza Picena che a Porto Potenza. La scelta più difficile però è quella relativa alla pubblica illuminazione. Lasciando fuori la strada statale e la provinciale per motivi di sicurezza, per le altre vie del centro abitato stiamo ragionando di alternare l’accensione dei lampioni. Purtroppo è una scelta difficile da fare, ma non abbiamo alternative perché ci risultano, al momento, più di 200mila euro di rincari». 

Valutazioni che tengono in conto anche gli ulteriori aumenti in vista della stagione invernale. «Considerando che non è ancora iniziata la stagione fredda - aggiunge Tartabini - e che quindi agli attuali aumenti dovremo aggiungere pure il riscaldamento di scuole e strutture sportive».

Per l’attività didattica invece, diversamente da Matelica, Potenza Picena non ha intenzione di prendere delle misure specifiche. «Restiamo in attesa che arrivino delle indicazioni dal governo. Per il momento, anche riguardo l’illuminazione pubblica, non abbiamo ancora stabilito nulla: attendiamo di sapere dall’azienda che gestisce il servizio quale sarebbe il risparmio se mettessimo in campo queste strategie». 

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