MATELICA - Entra all’Università con una pistola giocattolo e semina il panico. Gli studenti, terrorizzati, si sono nascosti sotto i tavoli e hanno chiamato i carabinieri che hanno individuato subito il giovane: si tratta di 30enne del posto con problemi psichiatrici seguito dal Centro di salute mentale. Quando i militari gli hanno chiesto il motivo di quel gesto lui è scoppiato a piangere. «È facile che non si sia nemmeno reso conto della paura che ha suscitato», ha commentato un investigatore.
Il caos è scoppiato qualche minuto prima delle 16.30. Nella facoltà di Medicina Veterinaria di Matelica è entrato un giovane con una pistola in mano. Gli studenti che erano lì in quel momento, terrorizzati, si sono nascosti sotto i tavoli temendo per la propria vita. Nell’agitazione nessuno si è accorto che la pistola aveva un tappo rosso, ed era quindi una pistola giocatolo, e in preda al terrore hanno iniziato a chiamare con i propri telefonini i carabinieri. «C’erano studenti che urlavano e correvano dicendo che erano stati minacciati con una pistola da un uomo – ha raccontato una studentessa su Facebook (poi il post è stato rimosso) –.
Il giovane nel frattempo aveva raggiunto il bar della Facoltà e il gestore dell’esercizio lo ha riconosciuto subito, quando lo ha visto con la pistola in mano gli ha chiesto cosa stesse facendo e lo ha sgridato, il 30enne, spaventato a sua volta da quella reazione, ha buttato la pistola giocattolo a terra ed è scappato via. Intanto, sulla base della descrizione fornita dagli studenti, i carabinieri hanno capito subito chi potesse essere e hanno raggiunto il 30enne. Il giovane, davanti ai carabinieri, è scoppiato a piangere. Da quanto emerso, in paese è conosciuto da tutti, vive una situazione delicata dovuta a difficoltà di natura psicologica. Per i militari era evidente che quella che aveva il giovane fosse una pistola giocattolo ma chi non è avvezzo alle armi, in particolare in una situazione di tensione come quella vissuta ieri, non avrebbe notato la differenza.