MATELICA - È tornato finalmente a casa il quadro cinquecentesco “Deposizione di Gesù nel sepolcro”, dipinto dal pittore Jacopo da Ponte, detto Bassano, rubato dal museo Piersanti tra il 5 e il 7 maggio del 1975. Lo hanno restituito alla comunità i carabinieri del Nucleo tutela patrimonio culturale di Udine e ieri pomeriggio è stato mostrato alla città nella chiesa delle Monachette, riaperta per l’occasione.
«È stata una sorpresa per noi del museo il ritrovamento di questo quadro - ha detto don Ferdinando Dell’Amore, direttore del museo Piersanti -.
L’attività di indagine è nata durante il periodo del lockdown dal monitoraggio costante del web, perché nei canali telematici si registrano compravendite di beni culturali. Il dipinto era stato messo in vendita da una casa d’aste di Bolzano per conto terzi, la prima conferma che si trattasse del dipinto rubato lo ha dato la nostra banca dati. Grazie ad un lavoro di squadra, che ha coinvolto i carabinieri di Vipiteno e Matelica, con il coordinamento della Procura di Bolzano, è stato contattato il proprietario, un uomo di Innsbruck, che non sapeva di essere proprietario di un dipinto rubato. Una volta resosi conto della bontà del nostro lavoro, è venuto al Brennero, alla frontiera con l’Italia e ci ha consegnato il dipinto.
È stata una corsa contro il tempo, perché l’asta online si sarebbe tenuta a breve». Ad illustrare le caratteristiche del dipinto, che raffigura la deposizione di Cristo morto nel sepolcro ed è databile a fine 1500, la dottoressa Martina Cerioni ed Andrea Nante, direttore del museo diocesano di Padova. A ringraziare i militari dell’Arma a nome di Matelica è stato il sindaco Massimo Baldini. Presente anche il capitano Angelo Faraca, comandante della Compagnia di Camerino.