Irene Gabriellini e i messaggi social che spopolano sul web: «Gli anziani? Una ricchezza inestimabile»

Irene Gabriellini con una ospite della casa di riposo
Irene Gabriellini con una ospite della casa di riposo
di Giulia Sancricca
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Martedì 6 Settembre 2022, 05:20 - Ultimo aggiornamento: 10 Marzo, 08:49

MATELICA - Chi vive o lavora a contatto con gli anziani ha ben presente la ricchezza che i saggi possono trasmettere ai più giovani. Ma come fare per chi non ha questa fortuna? Alla soluzione ci ha pensato Irene Gabriellini, educatrice della casa di riposo di Matelica che, grazie alla sua esperienza a contatto con gli ospiti della struttura iniziata cinque anni fa, ha deciso di mettere in campo una semplice iniziativa dai grandi risultati. 

 
Un’idea capace di arricchire vicendevolmente sia gli anziani che i più giovani.

Stiamo parlando delle foto che in due settimane hanno fatto il giro del web. Foto in cui i nonnini della casa di riposo vengono ritratti con un cartello in mano che riporta il loro nome, l’età e un consiglio di vita per i più giovani. «Avevo visto una iniziativa simile realizzata da una casa di riposo all’estero - racconta la giovane educatrice - così ho pensato di replicarla nella struttura dove lavoro. La maggior parte degli anziani che ha partecipato all’attività è autosufficiente e molti di loro conoscono già il funzionamento dei social, così non è stato difficile spiegare cosa volevo fare». Mai, però, Gabriellini avrebbe potuto immaginare tutto questo successo. «Abbiamo pubblicato le foto come facciamo per tante altre attività, ma in poco tempo abbiamo visto risultati entusiasmanti».

Milioni di visualizzazioni

I due milioni di visualizzazioni e i migliaia di commenti sotto al post sono stati il mezzo capace di portare idealmente gli anziani ospiti fuori dalla struttura. La stessa in cui, a causa dei due anni di pandemia, molto spesso si sono sentiti isolati. «Ho letto loro i commenti di Facebook: riconoscevano le persone che avevano scritto ed è stato anche questo un modo per riprendere i contatti con amici e parenti lontani». Così l’educatrice accende i riflettori su un problema generale: «La fascia degli anziani è quella meno ascoltata e gli ospiti delle case di riposo subiscono maggiormente questo disagio. Mi è sembrato giusto dar loro una voce e far sì che venisse ascoltata dai più giovani. A loro ha fatto piacere fare i nonni, una cosa che negli ultimi due anni è stato impossibile fare concretamente, essendo lontani dalla presenza dei familiari».

Così, la ricchezza che Irene Gabriellini ha la fortuna di custodire quotidianamente grazie al suo lavoro ha spiccato il volo anche oltre i confini della casa di risposo e ha raggiunto pure i giovani all’esterno. «Personalmente ho iniziato a lavorare alla struttura cinque anni fa - racconta - con il progetto regionale del servizio civile. Non avevo idea di come fosse quella realtà, non l’avevo mai vissuta prima, e ad oggi posso dire che non cambierei il mio lavoro di animatrice e anche operatore socio sanitario per niente al mondo. Perché quello che gli ospiti riescono a darmi ogni giorno è prezioso e speciale. Far conoscere questa realtà ai miei coetanei mi ha fatto molto piacere e spero arrivi al cuore di ognuno di loro». 

I consigli che scaldano il cuore
Ma i consigli dei nonnini di Matelica sono arrivati al cuore anche di altre persone che hanno visto sotto un’altra luce la casa di riposo e l’epoca dell’argento nei capelli. «Non solo abbiamo ricevuto calore in termini di visualizzazioni e commenti: ma ci sono state persone che si sono offerte volontariamente di darci una mano o addirittura chi ha voluto fare una donazione alla fondazione che gestisce la struttura (De Luca - Mattei)». È per questo che la presidente Margherita Lancellotti e la direttrice Raffaella Cimarossa hanno deciso di abbinare al post anche una raccolta fondi che servirà a contribuire all’ampliamento della struttura con ulteriori 30 posti letto.

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