Focolaio Covid alla casa di riposo: atteso l'arrivo di tre infermieri militari. Effettuato un sopralluogo

Una casa di riposo
Una casa di riposo
di Riccardo Antonelli
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Giovedì 10 Febbraio 2022, 05:00

MATELICA - È scoppiato la settimana scorsa un focolaio Covid alla casa di riposo De Luca-Mattei di Matelica. Contagiati sia gli ospiti che il personale, la situazione in pochi giorni si è fatta molto complicata non tanto per le condizioni di salute dei positivi, ma più che altro per la mancanza di personale. Ad oggi sono circa 40 i contagiati tra gli anziani (su 82), tutti in buona salute eccetto un ospite non vaccinato che presenta alcuni sintomi. Tra il personale invece su 7 infermieri 5 sono risultati positivi, mentre tra gli Oss su 25 sono 10 le positività riscontrate.

 
Con un organico praticamente dimezzato, la fondazione che gestisce la struttura, guidata dalla presidente Margherita Lancellotti e il Comune di Matelica hanno subito chiesto aiuto all’Area vasta 3, che ha inviato medici e infermieri per coprire alcuni turni, ma a causa dell’alta richiesta anche negli ospedali e in altre case di riposo, queste nuove risorse non sono sufficienti. Contattate anche cooperative e agenzie interinali: purtroppo però non si trova personale sanitario aggiuntivo. Per questo motivo nei giorni scorsi il sindaco di Matelica Massimo Baldini ha contattato direttamente l’assessore regionale alla Sanità Filippo Saltamartini per richiedere l’aiuto del personale militare.

Lunedì c’è stato il sopralluogo del comandante della Marina Militare di Ancona e dalla prossima settimana potrebbero arrivare tre infermieri militari. «Ringraziamo l’Area vasta 3 e l’assessore Saltamartini che ci stanno aiutando come possono – afferma il primo cittadino Baldini –, fortunatamente i positivi sono praticamente quasi tutti asintomatici, solo un ospite non vaccinato sta riscontrando dei sintomi. L’emergenza è causata dalla carenza di personale, ridotto all’osso e soprattutto costretto a un lavoro massacrante da ormai due anni. Ora che pensavamo di vedere la luce in fondo al tunnel, questo focolaio li costringe a dare ancora di più per sopperire alle mancanze. Come amministrazione siamo vicini a loro, alla presidente Lancellotti e a tutti gli ospiti». Ora si spera nell’arrivo del personale sanitario militare, come accaduto in passato nelle limitrofe case di riposo di Cingoli ed Esanatoglia. «Lunedì il comandante della Marina di Ancona ha potuto appurare da vicino la situazione con il suo sopralluogo – spiega Baldini –, lo abbiamo accompagnato all’interno della struttura e ha verificato il rispetto dei vari protocolli, facendoci sapere che si sarebbe subito attivato per inviare delle unità che potrebbero arrivare già da lunedì».

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