Bomba d'acqua, danni ingenti a Matelica e San Severino. Cingolani: «Servono aiuti, qualcuno si ricordi di noi»

Bomba d'acqua, danni ingenti a Matelica e San Severino. Cingolani: «Servono aiuti, qualcuno si ricordi di noi»
​Bomba d'acqua, danni ingenti a Matelica e San Severino. Cingolani: «Servono aiuti, qualcuno si ricordi di noi»
di Riccardo Antonelli
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Mercoledì 12 Ottobre 2022, 02:05

MATELICA - Torna visibile l’asfalto sulle strade del quartiere San Rocco di Matelica dopo gli interventi di vigili del fuoco, operai comunali e Protezione civile che ieri hanno ripulito dal fango le vie del quartiere delle scuole e della stazione. Il nubifragio di lunedì pomeriggio ha causato danni a una zona di città già colpita dall’alluvione dello scorso 15 settembre.  
In pochi minuti un fiume di acqua e detriti proveniente dalle campagne circostanti e dalle località di Crinacci, Peschiera e Fonticelle ha invaso strade e allagato diversi locali privati e comunali. Tra questi anche la mensa della scuola materna di via Bellini che tornerà in funzione solo oggi dopo i lavori di ripristino di ieri. Resta chiusa invece la strada San Sollecito che necessita di ulteriori interventi. Anche a San Severino la pioggia scesa lunedì ha causato non pochi danni: disagi in diverse strade di campagna, mentre nell’area del centro urbano le fogne non sono riuscite a raccogliere l’acqua piovana che, in piazzale Del Mercato, è entrata con inaudita violenza nel garage dove sono custoditi i mezzi della polizia locale. Divelta la pesante porta in ferro esterna e allagato il pavimento con 40 cm di acqua. Garage allagati nel rione Mazzini, allagato anche il parcheggio della stazione, alcuni tratti di via San Sebastiano, parte di piazzale Marconi, viale Eustachio, la strada comunale per Malerba e in località Taccoli dove alcune fabbriche della zona industriale sono risultate parzialmente allagate. Nell’area archeologica un fossato di scolo non è riuscito a regimare le acque che hanno invaso la sottostante sede stradale dell’arteria che collega Taccoli al centro urbano. Problemi anche sulla provinciale che collega a Tolentino.

Quest’ultimo violento acquazzone ha dimostrato ancora una volta l’esigenza di intervenire in maniera profonda per mitigare il rischio idrogeologico.

Baldini: «Nuova conta dei danni»

«A quasi un mese di distanza dall’evento catastrofico di settembre, siamo di nuovo qui a fare la conta dei danni – afferma il sindaco di Matelica, Massimo Baldini -. Come Comune abbiamo fatto e faremo il possibile per sistemare i danni causati dal maltempo, ma è chiaro che servono interventi molto più seri per contenere meglio le piogge violente e improvvise, in quanto non si può andare avanti in questa maniera. Purtroppo, un piccolo Comune come il nostro non ha le risorse a sufficienza per poter programmare importanti interventi straordinari e strutturali, si può gestire la fase dell’emergenza e della risoluzione immediata dei problemi, ma qui c’è bisogno di ben altro. Comprendiamo le richieste dei cittadini che ovviamente chiedono conto al Comune di quanto successo e allo stesso tempo da parte nostra c’è la massima disponibilità e solidarietà, ma senza fondi possiamo fare ben poco di utile e concreto». Dopo i danni causati dall’alluvione del 15 settembre scorso, non è ancora stato reso noto un piano di aiuti per la provincia di Macerata, nonostante solo nel Comune di Matelica si stimano interventi necessari per diversi milioni di euro. «Non possiamo più pensare solo agli interventi di ripristino, ma dobbiamo ragionare più a monte per far sì che situazioni come queste non si verifichino più – sottolinea il vicesindaco di Matelica Denis Cingolani –. Siamo ripiombati in pochi minuti in un incubo che non è più imputabile solo ai cambiamenti climatici. È necessario che questa volta qualcuno si ricordi di noi, visto che per il Maceratese non ci sono novità dopo l’alluvione di settembre su eventuali rimborsi o risorse per rialzarsi dall’emergenza».

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