I giudici hanno annullato il decreto che a luglio aveva disposto il sequestro dei beni, disponendone la restituzione. Dal provvedimento, hanno spiegato in una nota i ricorrenti, emerge "che le società Vbio1 e Vbio2 non possono avere alcuna responsabilità, anche indiretta, per eventuali comportamenti illeciti di altri soggetti che non siano i propri amministratori i quali, si ripete, non sono mai stati accusati di corruzione o truffa, ma di semplici irregolarità edilizie e ambientali, che verranno chiarite quanto prima".
I giudici hanno ritenuto in sostanza che gli imprenditori Antonio e Alessandro Lazzarini, accusati dalla procura di corruzione e ritenuti amministratori di fatto delle società in questione, non avessero in realtà ricoperto questo ruolo 'occulto'. Invece Paolo Pesaresi, presidente di Viridis Energia (nella foto), è indagato per reati (falso ideologico, abuso edilizio, gestione di rifiuti non autorizzati) che non consentono il sequestro preventivo per equivalente.
Ha già chiesto di essere interrogato ed è in attesa di essere convocato. "Abbiamo sempre avuto la massima fiducia nella giustizia – affermano Pesaresi e Claudio Gigli, Ad di Viridis Energia –. Il provvedimento del tribunale fortifica questo nostro convincimento. Riteniamo che sia un primo passo importante per ristabilire la verità dei fatti".
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