Strade tappezzate di volantini diffamatori ai danni di un poliziotto, coppia finisce a processo

Il Tribunale di Macerata dove si celebra il processo
Il Tribunale di Macerata dove si celebra il processo
di Benedetta Lombo
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Giovedì 25 Febbraio 2021, 03:55

MACERATA - Volantini diffamatori contro un poliziotto della Stradale, due persone a processo. Si è aperto ieri il processo a carico di una donna romena di 52 anni e un corridoniano di 71 anni davanti al giudice Daniela Bellesi e al pubblico ministero Francesca D’Arienzo. 

 

I fatti contestati risalgono al 2017 quando i due, in più circostanze, avrebbero distribuito e abbandonato in diversi posti, non solo a Macerata, dei volantini dal contenuto fortemente offensivo e diffamatorio. Nei volantini era infatti scritto: “Messaggio rivolto per tutte le donne che hanno voglia di fare sesso… (dettagli sull’identità del poliziotto) Dopo le 22 di ogni sera è disponibile per tutte (chiamate) … se volete rovinarvi la vita come me...(altri particolari) Ma è disponibile anche a comprarvi la macchina nuova”.

Di questi volantini stampati con inchiostro nero e tutti uguali, ne erano state fatte numerose copie e, come detto, erano state distribuite un po’ ovunque, nelle vicinanze dell’abitazione del poliziotto, nel parcheggio di un supermercato in via Verga a Macerata, lungo via Pace, via dei Velini, in prossimità della caserma della Polstrada, ma anche nelle vicinanze di cimiteri di altri comuni.

Volantini dal contenuto pesante e altamente offensivo - ancora di più in considerazione del lavoro delicato svolto dall’agente – che praticamente erano stati distribuiti ovunque e alla fine erano stati trovati anche dal diretto interessato. Il poliziotto aveva quindi immediatamente presentato una denuncia all’autorità giudiziaria.

A occuparsi del caso è stato il sostituto procuratore Vincenzo Carusi che ha disposto mirate indagini per risalire all’identità degli autori dei volantini. Alla fine gli inquirenti hanno individuato nella romena e nel corridoniano gli artefici degli scritti diffamatori ed entrambi sono finiti sotto processo con l’accusa di diffamazione in concorso. Difesi dall’avvocato Sandro Giustozzi ieri per loro si è aperto il processo, l’udienza è stata rinviata a gennaio del prossimo anno per sentire i primi testimoni, ad aprile invece è fissata la discussione e la sentenza. Il poliziotto si è costituito parte civile con l’avvocato Manuela Costantini.
 

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