MACERATA - Doveva prendere un treno per raggiungere il fidanzato ma in stazione avrebbe conosciuto un uomo che l’avrebbe costretta a subire un rapporto sessuale. È quanto denunciato da una 43enne che vive in un comune della provincia. I fatti raccontati che hanno portato a un’imputazione per violenza sessuale nei confronti di un 42enne di fuori regione, risalgono alla mattina del 25 aprile del 2019.
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Erano da poco passate le 9 quando la donna si era recata in stazione per prendere il treno che l’avrebbe portata dal suo fidanzato.
Quella mattina avrebbe incontrato un uomo all’incirca coetaneo con cui aveva iniziato a parlare. In base a quanto raccontato dalla 43enne, dopo aver scambiato poche parole, l’uomo l’avrebbe indotta a seguirlo in un ufficio attiguo alla stazione dove lui lavorava e lì l’avrebbe costretta a subire un rapporto sessuale. Lei avrebbe detto al 42enne che assumeva farmaci che le causavano pesanti effetti collaterali, ma non sarebbe bastato a farlo desistere. Così, bloccata dalla paura, non ebbe la forza di opporre resistenza, solo alla fine riuscì a divincolarsi e ad allontanarsi. Dopo aver raggiunto il fidanzato la donna avrebbe raccontato quanto le era accaduto poco prima a Macerata e insieme sarebbero andati a denunciare i fatti.
All’autorità giudiziaria la donna aveva riferito particolari sul passato difficile vissuto, costellato da violenze sia fisiche sia psicologiche e quell’ennesima violenza le avrebbe dato la forza di denunciare. Per ieri mattina era fissata l’udienza preliminare dinanzi al gup del Tribunale di Macerata Giovanni Maria Manzoni e al pubblico ministero Rita Barbieri, ma l’udienza è stata rinviata a giugno. L’imputato è difeso dall’avvocato Rossella Gasbarri, mentre la donna è tutelata dall’avvocato Mauro Chiariotti.