Violenta una donna prima che prenda il treno: rinviato a giudizio un uomo di 42 anni

Violenta una donna prima che prenda il treno: rinviato a giudizio un uomo di 42 anni
Violenta una donna prima che prenda il treno: rinviato a giudizio un uomo di 42 anni
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Venerdì 4 Giugno 2021, 05:10

MACERATA  - Violentata poco prima che prendesse il treno per raggiungere il fidanzato, a giudizio un 42enne.
Lo ha deciso ieri pomeriggio il giudice dell’udienza preliminare del Tribunale di Macerata Giovanni Maria Manzoni che ha disposto il rinvio a giudizio nei confronti di un 42enne di fuori regione accusato di violenza sessuale. Il processo a suo carico si aprirà il 18 gennaio 2022 dinanzi al collegio presieduto dal giudice Roberto Evangelisti.

L’imputato tramite il proprio legale, l’avvocato Rossella Gasbarri, ha rigettato le accuse sostenendo che il rapporto sessuale fosse stato consenziente. Di altro avviso sia la procura (ieri in aula l’accusa era sostenuta dal pubblico ministero Rosanna Buccini) sia la parte civile. L’avvocato Mauro Chiariotti che tutela la vittima ha infatti evidenziato che non poteva esserci consenso dal momento che la donna aveva detto subito di essere malata psichica e di essere in cura proprio per questo tipo di problematiche.


La vicenda risale al 25 aprile del 2019. Quella mattina poco dopo le 9 la donna, 43enne, si era recata alla stazione dei treni per prendere il convoglio che l’avrebbe portata dal suo fidanzato in un comune fuori provincia.

Sofferente da tempo di problemi di natura psichiatrica, la donna ogni giorno assumeva dei farmaci che le provocano pesanti effetti collaterali: vuoti di memoria, stati di dissociazione, debolezza fisica e mentale alternati a stati di iperattività, temporanea totale incapacità di interagire in maniera lucida e consapevole con gli altri e soprattutto, totale incapacità reattiva davanti a eventi percepiti come stressanti o minacciosi.

Quel giorno in stazione c’era un uomo, all’incirca coetaneo, e i due avevano iniziato a parlare. Poi, quello che era accaduto dopo lo aveva riferito con precisione la donna nella denuncia sporta all’autorità giudiziaria: l’uomo l’avrebbe indotta a seguirlo in un ufficio attiguo alla stazione dove lui lavorava e lì l’avrebbe costretta a subire un rapporto sessuale. Lei avrebbe detto al 42enne che assumeva farmaci che le causavano pesanti effetti collaterali, ma non sarebbe bastato a farlo desistere. Così, bloccata dalla paura, non ebbe la forza di opporre resistenza, solo alla fine riuscì a divincolarsi e ad allontanarsi. Una volta raggiunto il fidanzato in lacrime la donna avrebbe riferito quanto le era accaduto. Ieri dunque, l’udienza preliminare e il rinvio a giudizio disposto dal giudice.

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