A Macerata linea dura contro le vetrine sporche. L'assessore Laviano avverte: «Occhio alle sanzioni»

A Macerata linea dura contro le vetrine sporche. Laviano: «Previste sanzioni»
A Macerata linea dura contro le vetrine sporche. Laviano: «Previste sanzioni»
di Giulia Sancricca
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Giovedì 27 Ottobre 2022, 01:45 - Ultimo aggiornamento: 18:28

MACERATA - Stop a vetrine sporche e negozi in disordine nei locali sfitti della città. L’amministrazione Parcaroli annuncia la linea dura nei confronti dei proprietari dei locali che non terranno in ordine gli spazi in cui non ci sono attività commerciali aperte. È in corso in questi giorni la preparazione di una ordinanza che stabilirà le regole da rispettare e il tenore delle sanzioni previste qualora qualcuno non le rispetti. 
 

Si tratta di una misura annunciata da tempo e per la quale l’assessore al Commercio Laura Laviano aveva già avviato una serie di iniziative insieme alla consigliera Laura Orazi, ma la mancata risposta all’appello di alcuni proprietari hanno reso necessaria una azione più incisiva.

Azione che si inserisce in un momento in cui Macerata vuole presentarsi tirata a lucido in occasione delle festività natalizie, così da favorire i commercianti che invece resistono e si rimboccano le maniche per attrarre gente in centro.

«Gli uffici sono al lavoro per stilare l’ordinanza - dice Laviano -. In realtà queste regole sarebbero previste anche nel Regolamento della Polizia urbana, ma non è stato ancora approvato, così ho chiesto al comandante e all’Ufficio attività produttive di coordinarsi per non realizzare un documento doppione, ma assolutamente necessario. Si tratta di una iniziativa che va avanti da un po’ di tempo: ma ora l’ordinanza non può ritardare in vista del Natale e delle festività, soprattutto dopo un momento in cui per via del caro bollette sono aumentati i negozi sfitti. Per quanto riguarda il centro - ricorda - parliamo di locali chiusi da tanti anni e per i quali il decoro e la pulizia dovrebbero essere la priorità. Sicuramente saranno previste delle sanzioni a chi non manterrà in ordine i locali vuoti. Quello che chiediamo non è solo la pulizia delle vetrine, ma che ci sia ordine anche all’interno o se non riescono a tenere lo stabile in maniera decorosa coprano le vetrine. Molti adducono come giustificazione che debbono lasciare gli spazi visibili per i potenziali affittuari, ma non credo che se maltenuti possano essere appetibili». Laviano ricorda che la volontà di intervenire per risolvere questo annoso problema è stata manifestata dalla giunta si da subito.

«Avevo stilato, grazie all’Ufficio patrimonio e attività produttive, tutto l’elenco dei negozi sfitti già all’inizio del 2021. Oggi quelli in più si contano sulle dita di una mano. Ho messo in ordine tutti i dati dei proprietari e delle agenzie e la consigliera Laura Orazi li aveva contattati per far installare nelle vetrine i manifesti dell’Opera. Purtroppo c’è chi si è rifiutato e non ha dato il permesso. Allora adesso è arrivato il momento di intervenire, anche per rispetto del lavoro dei negozianti che continuano a tenere aperto e lavorare. Inoltre ci saranno maggiori controlli sulla pulizia serale del suolo pubblico occupato dai locali e sulla sistemazione di sedie e tavoli in modo più ordinato rispetto a quello attuale. Norme già previste dal regolamento della Polizia urbana».

Il decoro

Il decoro urbano continua dunque a essere tra le priorità dell’amministrazione, tanto che l’obiettivo è quello di attingere ai fondi regionali del Por per dare nuova vita a piazza Mazzini, alle vie del centro e alle periferie, come già annunciato mesi fa dall’assessore. «Il bando dovrebbe uscire tra febbraio e marzo. Contatterò a breve gli uffici regionali per capire a che punto sono. Sappiamo che per il capoluogo dovrebbero esserci tra i 200 e i 300mila euro a disposizione. Una cifra che ci permette di prendere in considerazione i luoghi che fino ad oggi sono rimasti fuori dal rinnovamento, comprese le frazioni. Il progetto che abbiamo in mente parte da piazza Mazzini: il salotto che accoglie i turisti al loro arrivo e a cui vorremmo dare un aspetto più uniforme e dignitoso. Le nostre idee riguardano i dehors dei locali. È vero che esiste un regolamento in cui si richiede che i colori degli arredi utilizzati in centro debbano essere determinati, ma ci sono comunque alcune situazioni che potrebbero essere migliorate. Al momento, ogni attività ha un proprio arredo all’esterno e riteniamo davvero brutto vedere tavoli e sedie ammucchiati fuori dai locali nel giorno di chiusura. Bisogna trovare una soluzione a tutto questo». Un passo alla volta quindi: prima le vetrine, poi gli arredi uniformati e, successivamente, una soluzione al loro deposito così che il cuore della città possa mostrarsi quanto più accogliente possibile.

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