MACERATA - I medici di base sul piede di guerra. A sottolineare i problemi legati alla vaccinazione sono i coordinatori di équipe territoriale Paolo Accattoli (Macerata), Andrea Mosca (Tolentino) e Fabrizio Paparoni (San Ginesio/Sarnano).
«La nostra disponibilità a vaccinare i nostri assistiti - affermano - si sta scontrando con due problemi fondamentali: la carenza di vaccini che ci vengono forniti e l’ impossibilità da parte nostra di scegliere chi possiamo vaccinare. Noi abbiamo avuto a disposizione finora solo un flacone di Moderna (equivale a 11 vaccini) che abbiamo fatto a pazienti estremamente vulnerabili a domicilio; questa settimana ci daranno, forse, un flacone di Moderna e uno di Astra Zeneca, poi ci hanno fatto sapere che il Moderna non ci verrà più fornito e avremo la possibilità di avere solo Astra-Zeneca, che però, secondo il piano vaccinale della Regione Marche, potremo somministrare solo ad ultraottantenni con patologie lievi o in buona salute e a pazienti tra 70 e 79 anni, ma non “estremamente vulnerabili”».
«È previsto altresì - proseguono i medici di base - che ci forniscano dei vaccini Pfizer, che come è noto non siamo in grado di gestire visto che devono essere conservati a temperature inferiori a -70 e che quindi necessitano di una preparazione abbastanza complessa. Tutto questo mentre sui media continua il fiume di notizie sul coinvolgimento dei medici di famiglia nella vaccinazione di massa: “per qualsiasi dubbio rivolgetevi al vostro medico di base”, il quale viene bombardato da una serie richieste cui non sa cosa rispondere, quasi sempre informato in ritardo rispetto a qualsiasi cambio di programma».
«Peraltro il Mmg - sottolineano ancora i tre medici - continua ad essere la figura di riferimento di tutti i pazienti che in lui ripongono fiducia e speranza.