Sos professori assenti per Covid: «Non si trovano i supplenti». I presidi spiegano il perché di questa situazione così difficile

Sos professori assenti per Covid: «Non si trovano i supplenti». I presidi spiegano il perchè di questa situazione così difficile
Sos professori assenti per Covid: «Non si trovano i supplenti». I presidi spiegano il perchè di questa situazione così difficile
di Giulia Sancricca
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Domenica 9 Gennaio 2022, 06:50

MACERATA  - Venerdì è stata una prova generale, ma domani si fa sul serio. E se la regola vuole che siano gli studenti a non sentirsi mai preparati per il ritorno sui banchi dopo le vacanze, questa volta pare sia proprio la scuola a non sentirsi pronta. A far paura sono i contagi che aumentano e l’organizzazione resa più difficoltosa dall’assenza di insegnanti positivi o in quarantena.

Il rientro in classe che, all’indomani dell’epifania, ha registrato un numero di assenze più alto del solito, domani restituirà un quadro più preciso, stanando chi non era andato a scuola per allungare le vacanze e chi invece è stato frenato dai sintomi del Covid.

Così la scuola continua ad essere osservata speciale, tanto che nei giorni scorsi Mogliano, Petriolo e Tolentino hanno deciso di sospendere le lezioni (in presenza, è stato poi precisato dal’Ufficio scolastico regionale, ndr) e la città guidata da Giuseppe Pezzanesi ha previsto proprio per oggi una giornata di screening gratuiti per studenti e personale scolastico. 


«Sono piuttosto preoccupata - ammette la dirigente dell’istituto cittadino Lucatelli, Mara Amico - . Ho diversi insegnanti contagiati e in quarantena, così come diversi bambini. Ho anche alcune richieste di didattica a distanza. Vedremo quali saranno i risultati dello screening, poi ci renderemo conto della situazione. Di certo non possiamo sostituire gli insegnanti perché l’assenza è breve: si tratta di qualche giorno, visto che sono tutti vaccinati con terza dose. Non si trovano le sostituzioni per le maternità o le supplenze lunghe, figuriamoci per dieci giorni. Lunedì (domani, ndr) quando ci troveremo con i ragazzi a scuola, vedremo di organizzare qualche sostituzione o mettere insieme le classi che hanno pochi studenti. Ironicamente - confida - con alcuni insegnanti abbiamo pensato di sperare in una chiusura per neve». 


I fiocchi previsti per questi giorni, infatti, potrebbero cambiare ancor di più le carte in tavola per gli istituti scolastici. «Di solito nelle zone montane la neve crea disagi - ammette Francesco Rosati, alla guida dell’istituto Betti e del tecnico Antinori di Camerino - . Bisogna dire, però, che c’è sempre una grande collaborazione con i sindaci e le amministrazioni comunali con cui siamo in contatto. In riferimento al Covid - dice - effettivamente venerdì scorso ci sono state più assenze del solito, ma molti genitori lavorano all’università e forse hanno fatto il ponte lungo. Sui contagi qualcosa abbiamo, ma la situazione è in evoluzione rispetto ai giorni prima di Natale. Qualcuno si è negativizzato. Certamente, nel confronto tra il Betti che va dall’Infanzia alle Medie, e l’Antinori, nell’istituto superiore la situazione contagi è migliore».

È preoccupato, ma comunque favorevole alla didattica in presenza, il dirigente dell’istituto Divini di San Severino e reggente del Tacchi Venturi della stessa città, Sandro Luciani. «Il rientro ci preoccupa - confida - ma non ci sono altre soluzioni. C’è il rischio che le classi siano dimezzate e che sia difficile fare lezione sia in presenza che a distanza. Le assenze registrate venerdì scorso (il 24 per cento al Tacchi Venturi e il 35 per cento al Divini) sono molto più alte rispetto agli altri anni. Lunedì (domani, ndr) vedremo se sia stata solo la precauzione di qualche mamma che ha tenuto a casa i figli più piccoli. Anche noi lo avevamo consigliato nel caso di qualche sintomo».


Anche per Luciani c’è il problema degli insegnanti assenti per Covid. «Ora le quarantene si sono accorciate e la maggior parte è vaccinata, ma ci sono comunque docenti che hanno deciso di non farlo e sono stati sospesi. Quelli esonerati, invece, possono venire a scuola. I disagi maggiori comunque li soffrono gli alunni - ammette - perché l’organizzazione diventa difficoltosa». Ne è la dimostrazione quanto accaduto alla scuola IV novembre di Macerata dove è bastato un caso di positività tra il personale scolastico, registrato venerdì scorso, per mandare in quarantena una intera classe. La Regione applica, infatti, la circolare ministeriale emanata all’epoca della variante Delta: basta un solo positivo per mettere tutti in quarantena.

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