Pochi stranieri ma molti umbri e lombardi: stagione estiva promossa dagli operatori della provincia

Pochi stranieri ma molti umbri e lombardi: stagione estiva promossa dagli operatori della provincia
Pochi stranieri ma molti umbri e lombardi: stagione estiva promossa dagli operatori della provincia
di Lolita Falconi
3 Minuti di Lettura
Sabato 2 Ottobre 2021, 10:34

MACERATA  - Stagione balneare promossa dagli operatori balneari, pochi gli stranieri ma in compenso hanno “girato” molti umbri e lombardi. Resta un neo: a Porto Recanati l’erosione fa sempre più paura avendo messo in ginocchio gli operatori più che in altri anni. E’ quanto emerge da un’indagine di Confartigianato Imprese Macerata-Ascoli Piceno-Fermo sui tre Comuni costieri del Maceratese ovvero Civitanova, Potenza Picena e Porto Recanati svolta a conclusione dell’estate. 


Sulla base di quanto registrato dal questionario distribuito, il 39% degli operatori valuta ottimo l’andamento turistico della stagione 2021 in rapporto al 2020, il 41% soddisfacente. Il 10% esprime un giudizio negativo, mentre un altro 10% non può fare confronti, essendo nuovo proprietario dell’attività. Un dinamismo che testimonia quindi interesse verso questo settore. Rispetto al 2020, il 40% degli intervistati vede un aumento del movimento sulla costa, un 40% lo giudica invece stabile. Quanto alla durata media della permanenza del cliente, il 32% prenota i servizi della struttura per un mese, il 23% per una settimana e un 29% sceglie servizi giornalieri (con un 16% ancora non rilevato). La presenza mensile è legata per lo più a turisti abituali o a residenti in prossimità della costa, che hanno la seconda casa al mare. Quest’ultimo dato caratterizza il territorio Maceratese e descrive come i balneari vedano il proprio come un servizio al residente e ad una comunità di prossimità. 


«La strada verso un turismo a 360 gradi è ancora lunga. Infatti, viene registrata in prevalenza una clientela locale (o comunque marchigiana), con arrivi principalmente da Lombardia e Umbria. Gli umbri raggiungono soprattutto Civitanova Marche», spiega in una nota Confartigianato. Le presenze straniere appaiono piuttosto costanti rispetto al 2020 (“a caldo” si ipotizza un 5% di incidenza), anche se la percezione è che il Covid 19 abbia frenato le partenze.

Si attendono i dati ufficiali, ma sicuramente mancano all’appello gli arrivi dalla Russia, un mercato importante perché facoltoso e interessato a vivere un’esperienza “Made in Marche”. Meglio la presenza di inglesi e tedeschi. Cosa chiedono gli operatori per il futuro? Il tutto è riassunto in cinque punti. «Stringere accordi con altri Paesi per promuovere i territori e incentivare gli arrivi; potenziare l’aeroporto di Ancona-Falconara; creare servizi innovativi; favorire l’accoglienza per persone con disabilità e realizzare percorsi di formazione per qualificare ancora di più il personale». «La nostra costa – riflette Lucia Biagioli, Responsabile del Settore Accoglienza di Confartigianato interprovinciale - ha caratteristiche morfologiche che variano sensibilmente in tratti anche molto ravvicinati». 


«In alcune parti, ubicate al centro nei tre Comuni, gli imprenditori possono godere di parti di costa più ampia, tanto che per la maggiore non hanno subìto contraccolpi dalle disposizioni sul distanziamento della normativa Covid. La misura di 10,5 mq per ombrellone ha invece penalizzato notevolmente gli stabilimenti della zona nord di Porto Recanati - prosegue Biagioli -. Qui tutti gli operatori hanno manifestato la loro oggettiva difficoltà nel lavorare a causa delle mareggiate particolarmente aggressive». Dagli operatori di Scossicci, quindi, «si alza in modo unanime la richiesta di colloquio con la Regione per valutare un fattivo progetto di messa in sicurezza della costa». Più in generale, gli operatori hanno espresso la volontà di «richiedere alle Amministrazioni Comunali maggior controllo del territorio e attenzioni circa l’igiene pubblica. I balneari, infatti, lamentano l’impossibilità di fronteggiare il crescendo di attacchi vandalici da parte dei giovani che, non avendo più i soliti luoghi di aggregazione in Era-Covid, si riversano sulla costa senza punti di riferimento». 

© RIPRODUZIONE RISERVATA