I piccoli negozianti adesso si fanno sentire: «Un altro megastore? Macerata non è mica come una metropoli»

I piccoli negozianti adesso si fanno sentire: «Un altro megastore? Macerata non è mica come una metropoli»
I piccoli negozianti adesso si fanno sentire: «Un altro megastore? Macerata non è mica come una metropoli»
di Emanuele Pagnanini
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Domenica 24 Ottobre 2021, 08:00 - Ultimo aggiornamento: 9 Marzo, 11:41

MACERATA - Dal centro storico di Macerata, l’appello al sindaco Sandro Parcaroli e all’amministrazione comunale: verificare tutto ciò che si può fare amministrativamente e legalmente per, se non bloccare, almeno mitigare gli effetti di un altro centro commerciale in città. La categoria dei piccoli negozianti è totalmente contraria alla nascita di un nuovo ipermercato a Piediripa. Ma è anche consapevole che il processo urbanistico difficilmente possa essere fermato. 

 
Tuttavia si nutre fiducia nella giunta e nel primo cittadino affinché tutto ciò che può essere fatto, sia fatto.

Giuseppe Romano, presidente dell’Associazione Commercianti del centro storico, vuole innanzitutto trasparenza. «Questo progetto non ci ha colto di sorpresa – dice – ne conoscevamo l’esistenza e sappiamo che tutto l’iter è nato con la precedente amministrazione comunale. Ora aspettiamo di essere informati sullo stato delle cose come cittadini, prima ancora che commercianti. Vogliamo sapere se è tutto in regola e se la costruzione di questo mega edificio possa essere fermata oppure no. Confidiamo in Sandro Parcaroli».

Nel merito, Romano dice chiaramente che il commercio del centro storico non può essere favorevole al progetto illustrato da Simonetti. «Ma personalmente a me non fa paura il centro commerciale in sé – aggiunge – quanto la cementificazione della zona. Mi disturba come cittadino vedere ancora un altro grande edificio quando ce ne sono molti vuoti. La città non ha bisogno di un altro centro commerciale, questo è pacifico. Se però legalmente non può essere bloccato, allora cerchiamo di risolvere ogni criticità. I bus navetta di collegamento con il centro? Può essere un’idea, un qualcosa in più. Da parte nostra continueremo ad offrire un servizio professionale ai nostri clienti, nelle prerogative di un commercio di prossimità che conosce ogni cliente per nome. Certo è che negli ultimi 20 anni, tra scelte amministrative sbagliate, terremoti e pandemia, chi lavora nel centro storico ne ha passate tante». 


Franca Ercoli, dei commercianti di corso Cairoli, ritiene assolutamente «non sostenibile la nascita di un altro maxicentro commerciale». Fosse il primo, capirei, ma ormai non si contano più in zona. Non siamo una metropoli, se apre una nuova megastruttura, ci sarà solo trasferimento di ditte e personale da un posto all’altro. Come quello che è successo a Civitanova e non mi pare un buon esempio. Noi commercianti ci siamo incontrati. Parcaroli non ha colpe, ha ereditato una situazione nata della precedente giunta, sa quali sono le nostre esigenze, essendo imprenditore, e siamo certi che le tutelerà in ogni sede. Sa, ad esempio, che nel centro storico servirebbero grandi brand in grado di attrarre gente ed ampliare l’offerta, da ubicare nell’ex Upim, ad esempio. Stiamo già lavorando e collaborando per un grande Natale. Vediamo cosa esce dal prossimo consiglio comunale. Sono certa che se c’è una soluzione, sarà percorsa dall’amministrazione comunale».

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