MACERATA - Riaprire parzialmente alle manifestazioni il Centro fiere di Villa Potenza non è possibile per motivi di sicurezza legati al cantiere ed alle lavorazioni in atto per la sua ristrutturazione. Il Comune di Macerata replica all’appello giunto dagli organizzatori delle fiere-mercati nella struttura di Villa Potenza che, con una lettera inviata al sindaco Parcaroli (caso finito anche in Consiglio con un’interrogazione di Narciso Ricotta del Pd), chiedevano di poter ospitare in luoghi non interessati dall’intervento almeno alcuni appuntamenti in questo 2022 a fronte del rischio di una dispersione di espositori e fiere verso altri centri vicini in funzione, come quello di Fermo.
«L’amministrazione cercherà di favorire le comprensibili istanze degli operatori fieristici come ho dichiarato in consiglio comunale – sottolinea l’assessore ai Lavori pubblici, Andrea Marchiori -.
«Qualcuno, magari i sindacati, spieghi al consigliere Ricotta che la sicurezza sul lavoro non è uno slogan del 1° maggio ma un principio cardine da preservare sempre - prosegue Marchiori -. Non solo sicurezza, peraltro, ma anche igiene e servizi essenziali, sono questioni che all’attualità sconsigliano di poter far svolgere una fiera in forma ridotta nel capannone non demolito. Le lavorazioni determinano infatti la penetrazione di polveri all’interno del tendone che renderebbero la fase di allestimento e svolgimento della fiera insalubre; il capannone è pure sprovvisto di servizi igienici e dovrebbero essere allestiti bagni chimici per donne, uomini e disabili in numero proporzionale rispetto ai visitatori attesi».
A farsi promotrice dell’appello inviato all’amministrazione comunale era stata l’associazione Pro Loco di Villa Potenza assieme ad altri soggetti che operano nel Centro Fiere come la Service Promotion di San Severino, l’associazione Ornitologica, l’associazione La Villa 98, la Promotion Marketing srl di Castelfidardo, Artepiù di Macerata, chiedendo la riapertura di parte della struttura il prima possibile e comunque prima del termine dei lavori.
L’ipotesi proposta dai firmatari dell’appello era di utilizzare, pur nel proseguo dei necessari interventi di recupero, il padiglione B chiuso in pvc, lo spazio laterale verso il fiume Potenza e lo spazio verso l’Apm con le relative entrate. Ciò, secondo gli operatori, avrebbe consentito di non attendere il completamento della ristrutturazione dell’intero manufatto per poter tornare ad organizzare eventi fieristici che altrimenti sono destinati verso altri lidi e chissà mai se poi torneranno a Macerata.
«Agli operatori fieristici non ci permettiamo di raccontare frottole giusto per ingenerare aspettative, preferiamo dire sempre la verità sulle cose e, ora, la verità è che non è possibile l’interferenza tra cantiere e fiera - ribadisce Marchiori-. Quando saranno ultimate le lavorazioni pesanti faremo una seria rivalutazione della situazione nel pieno rispetto e condivisione delle ragioni degli operatori. Intanto abbiamo predisposto un piano di sicurezza per consentire l’utilizzo di parte del piazzale per mercati settimanali e mostre mercati a dimostrazione che sul possibile siamo aperti ad ogni iniziativa. L’impossibile lo lasciamo invece a chi cerca di strumentalizzare i lavoratori che tanto hanno dato in questi anni per allestire fiere molto partecipate e che presto si troveranno un Centro fiere d’eccellenza in cui proseguire la loro attività».