Amputavano orecchie e code ai cani: stroncato il mercato dei torturatori. Quaranta persone nei guai

Amputavano orecchie e code ai cani: stroncato il mercato dei torturatori. Quaranta persone nei guai
Amputavano orecchie e code ai cani: stroncato il mercato dei torturatori. Quaranta persone nei guai
di Emanuele Coppari
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Venerdì 4 Giugno 2021, 11:10

MACERATA  - Tagliavano le orecchie e la coda ai cani infliggendo sofferenze inaudite per dare ferocia all’aspetto e renderli più appetibili sul mercato. Guadagnavano doppio sui patimenti dei poveri animali: facevano soldi pure con le amputazioni, arricchendosi sugli interventi-tortura. A spezzare il giogo per le vittime a quattro zampe, che coinvolgeva anche il Maceratese, sono stati i Carabinieri Forestali del Nucleo Cites di Ancona, che hanno concluso le indagini di oltre due anni, coordinate dalla Procura della Repubblica di Ancona.

Nel mirino sono finiti 29 allevatori di pitbull, dogo argentino, cane corso e di altre razze pregiate, residenti in 9 Regioni italiane e 11 medici veterinari, denunciati a diverso titolo per i reati di maltrattamento, falso in atto pubblico, traffico illecito di animali da compagnia, abusivo esercizio della professione veterinaria, uso di atto falso.


Dalle indagini è emerso che 16 allevatori di cani e 4 medici-veterinari residenti nelle provincie di Ancona, Macerata e Cosenza sono coinvolti in 52 amputazioni illegali delle orecchie e della coda di cani corso, pitbull e dogo argentino, eseguite tra il 2017 e il 2019.

Alcune interventi sono stati giustificati con certificati veterinari falsi, manoscritti dagli stessi veterinari ed attribuiti a veterinari residenti all’estero risultati inconsapevoli o inesistenti. Sono stati sequestrati in 4 allevatori di cani corso e pitbull. nelle province di Ancona e Bari, timbri veterinari falsi e certificati in bianco, pronti per essere compilati e ceduti agli acquirenti dei cani a corredo delle amputazioni. Oltre 40 amputazioni illegali sono state attribuite ad una veterinaria con ambulatorio in provincia di Macerata che operava in un locale adibito ad ambulatorio in un allevamento di cane corso in provincia di Ancona.

Sono stati denunciati 17 allevatori di razze canine e 7 veterinari per aver prodotto 77 certificati falsi, tra cui 20 certificati veterinari di amputazioni dei cani e 57 libretti sanitari, passaporti e certificati per il transito di animali da compagnia, documenti tutti falsificati per poter esportare ed importare illegalmente cuccioli al di sotto dell’età consentita dalle leggi dei Paesi di destinazione. I carabinieri forestali hanno accertato 34 esportazioni all’estero, principalmente in Usa, di cuccioli di razza corso e mastino napoletano al di sotto dell’età consentita dalla legge, con cani non vaccinati contro la rabbia, documenti falsi attestanti la vaccinazione avvenuta e una data di nascita diversa da quella effettiva.

Nel campionario di condotte illecita rientra anche l’importazione illegale in cinque diverse occasioni, in Italia dagli Usa, di 5 cani di razza american pitbull terrier, bulldog, golden retriever, sotto i tre mesi di età e senza vaccino antirabbico. E sono 59 i documenti falsi attribuiti a 6 veterinari con sede in Ancona, Napoli, Viterbo e Matera. Due veterinari con ambulatorio in provincia di Macerata sono stati denunciati in concorso con altri due allevatori per il reato di esercizio abusivo della professione veterinaria: hanno fornito vaccini e microchip agli allevatori che hanno poi eseguito illecitamente le inoculazioni, pratiche demandate esclusivamente ai medici veterinari.


Denunciati poi un trasportatore e allevatore di cani, residente a Bari, per aver falsificato con altri allevatori e veterinari, i documenti per esportazione di 30 cani di razza corso, bassotto, mastino napoletano, verso gli States e per aver importato dagli Usa 5 cani american pitbull terrier, bulldog, golden retriever, con documenti falsi, sotto i tre mesi di età e senza vaccinazione antirabbica, che tradotto in termini di legge significa traffico illecito di animali da compagnia. Rinvenuti durante le perquisizioni a casa dell’allevatore, etichette false di vaccino antirabbico, documenti di esportazione e libretti sanitari falsi.


Gli interventi di conchectomizzazione, (termine tecnico di una pratica orribile se fatta per mero tornaconto economico: l’amputazione delle orecchie) erano eseguiti per soli motivi estetici, per dare una sembianza più aggressiva agli animali, venivano eseguiti per guadagnare sulle amputazioni veterinarie, circa 200 euro per esemplare, ma anche per rendere i cani più appetibili agli acquirenti stranieri, in paesi nei quali il taglio delle orecchie e della coda non è consentito.

I reati contestati ai 40 soggetti sono puniti con reclusione fino a 18 mesi per il traffico di animali da compagnia e maltrattamento e con reclusione fino a tre anni per l’esercizio abusivo di professione, oltre a pesanti multe. Nell’Unione Europea, a seguito dell’entrata in vigore della Convenzione europea per la protezione degli animali da compagnia conclusa a Strasburgo il 13 novembre 1987, ratificata e resa esecutiva in Italia con legge 4 novembre 2010 n. 201, è vietata l’amputazione delle orecchie e della coda dei cani eseguita per i soli fini estetici.

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